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Minacce a Riccardo Pacifici condannati a 14 mesi di reclusione Boccacci e Schiavulli

Un anno e due mesi di reclusione per Maurizio Boccacci e Stefano Schiavulli, i due esponenti di Militia, accusati di minacce nei confronti dell’ex presidente della Comunità  Ebraica Romana Riccardo Pacifici.
La sentenza è  stata emessa dalla quinta sezione del tribunale collegiale di Roma, presieduta da Marina Finiti, a conclusione del processo nel quale ai due imputati si contestava il reato di minacce aggravate da quanto previsto dalla Legge Mancino
quella che punisce la discriminazione razziale, etnica e religiosa.
I fatti risalgono  al 5 marzo 2014, e per la loro gran parte si svolsero in un’aula di giustizia nella quale era in corso un processo nei confronti di una serie di militanti dell’organizzazione di estrema destra, per l’accusa, tra l’altro, di apologia del fascismo.
In particolare, Boccacci era accusato di aver riferito a una giornalista di "volere attentare alla vita del presidente della Comunità Ebraica Pacifici, si legge nel capo di imputazione e, segnatamente, precisando di essere un malato terminale, affermava che, un mese prima della sua morte avrebbe trovato il modo di farsi precedere dal presidente della Comunità  Ebraica’".
 Schiavulli, invece, rispondeva di essersi rivolto a Pacifici, a conclusione di un’udienza del processo in cui era imputato, pronunciando la frase "ci vediamo presto" e alla richiesta di quest’ultimo se si trattasse di una minaccia, aggiunto: "Lo vedrai, ci vediamo presto, lo vedrai".
Oggi entrambi sono stati condannati a un anno e due mesi di reclusione ciascuno, nonché  risarcire a Pacifici il danno, già  liquidato in via equitativa in 9mila euro complessivi.

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