Memoria in Movimento scrive al Prefetto: i manifesti funebri di Delle Chiaie sono un attacco alla democrazia
La copiosa affissione di manifesti in ricordo di Stefano Delle Chiaie, leader indiscusso di Avanguardia Nazionale da parte dei militanti del locale nucleo di Avanguardia a Pontecagnano, popoloso comune della provincia di Salerno non è passata inosservata. Tanti cittadini sono venuti a conoscenza della morte del Comandante, compreso il presidente dell'Associazione Memoria in Movimento, Angelo Orientale, che ha scritto al Prefetto di Salerno e per conoscenza anche al sindaco di Pontecagnano al fine di denunciare l'affissione abusiva di tali manifesti. Un manifesto che rappresenta, un vero e proprio attacco ai valori costituzionali ed alla democrazia.
In una nota, diffusa alla stampa, il presidente dell'associazione Memoria in Movimento scrive:
al signor Prefetto di Salerno ed al sindaco di Pontecagnano
“Con la presente, riteniamo doveroso portare la S.V. a conoscenza della circostanza che in occasione del decesso di Stefano Delle Chiaie nel comune di Pontecagnano sono stati affissi dei manifesti funebri firmati da una cosiddetta “Comunità politica di Avanguardia Nazionale”. In realtà l’area dei picentini (quindi non solo il comune di Pontecagnano) non è nuovo a queste “esternazioni”. Riteniamo inutile soffermarci sulla figura del morto. La sua storia, i sospetti e le inchieste in cui è coinvolto, la sua latitanza e le coperture che ha avuto, il suo “lavoro” svolto con le giunte militari e fasciste del Sud America e tanto altro ancora sono note. Ciò che ci spinge a scriverLa è che il manifesto in oggetto a nostro giudizio è un grave, esplicito, inedito e preoccupante attacco ai valori costituzionali. La nostra Costituzione afferma con forza che la libertà si ferma davanti a chi la usa per riorganizzare o inneggiare al fascismo, o “denigrare i valori della Resistenza”. Se infatti è vero che l’art. 21 della Costituzione garantisce la libertà di manifestare il proprio pensiero, è pur vero che le disposizioni di legge s’interpretano non singolarmente e isolatamente, ma inquadrandole nel sistema normativo. A ciò aggiungiamo una “sensazione” che abbiamo. Queste persone agiscono e si comportano con una sorte di “garanzia e immunità” al punto tale che arrivano a firmare manifesti pubblici con una sigla disciolta e dichiarata fuorilegge nel 1976 in base alla applicazione della Legge Scelba (legge n. 645 del 1952) che reca le norme di attuazione della su richiamata XII disposizione transitoria (comma primo) della Costituzione, prevede, all’art. 1, il divieto di ricostituzione del partito fascista configurando il divieto di una serie di fattispecie che possono essere sanzionate, tra le quali “…quando esaltando, minacciando o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”. Per questi motivi ci rivolgiamo alla S.V. nella sua qualità di massimo rappresentante a livello locale del Governo della Repubblica affinché Voglia assumere tutte le determinazioni e i provvedimenti utili e necessari a ristabilire la legalità ed il pieno rispetto dei valori fondanti la Repubblica Italiana. Al signor Sindaco, che ci legge per conoscenza, chiediamo di formalizzare con atti di Giunta e/o di Consiglio Comunale azioni propedeutiche per fermare questo clima di attacco alla democrazia. A tal fine se sarà disponibile l’associazione di cui mi onoro di rappresentare è disponibile a sottoporle una proposta da formalizzare con gli atti su richiamati affinché gli spazi pubblici vengano vietati a chi si rifiuta di aderire ai valori Costituzionali su richiamati”.
P.s i manifesti funebri in ricordo di Stefano Delle Chiaie sono comparsi anche nella città capoluogo di provincia Salerno e sono ben visibili, nel centralissimo corso Vittorio Emanuele, come anche in zona più periferiche, come ci conferma Massimiliano Natella, responsabile locale della comunità di Avanguardia
In una nota, diffusa alla stampa, il presidente dell'associazione Memoria in Movimento scrive:
al signor Prefetto di Salerno ed al sindaco di Pontecagnano
“Con la presente, riteniamo doveroso portare la S.V. a conoscenza della circostanza che in occasione del decesso di Stefano Delle Chiaie nel comune di Pontecagnano sono stati affissi dei manifesti funebri firmati da una cosiddetta “Comunità politica di Avanguardia Nazionale”. In realtà l’area dei picentini (quindi non solo il comune di Pontecagnano) non è nuovo a queste “esternazioni”. Riteniamo inutile soffermarci sulla figura del morto. La sua storia, i sospetti e le inchieste in cui è coinvolto, la sua latitanza e le coperture che ha avuto, il suo “lavoro” svolto con le giunte militari e fasciste del Sud America e tanto altro ancora sono note. Ciò che ci spinge a scriverLa è che il manifesto in oggetto a nostro giudizio è un grave, esplicito, inedito e preoccupante attacco ai valori costituzionali. La nostra Costituzione afferma con forza che la libertà si ferma davanti a chi la usa per riorganizzare o inneggiare al fascismo, o “denigrare i valori della Resistenza”. Se infatti è vero che l’art. 21 della Costituzione garantisce la libertà di manifestare il proprio pensiero, è pur vero che le disposizioni di legge s’interpretano non singolarmente e isolatamente, ma inquadrandole nel sistema normativo. A ciò aggiungiamo una “sensazione” che abbiamo. Queste persone agiscono e si comportano con una sorte di “garanzia e immunità” al punto tale che arrivano a firmare manifesti pubblici con una sigla disciolta e dichiarata fuorilegge nel 1976 in base alla applicazione della Legge Scelba (legge n. 645 del 1952) che reca le norme di attuazione della su richiamata XII disposizione transitoria (comma primo) della Costituzione, prevede, all’art. 1, il divieto di ricostituzione del partito fascista configurando il divieto di una serie di fattispecie che possono essere sanzionate, tra le quali “…quando esaltando, minacciando o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”. Per questi motivi ci rivolgiamo alla S.V. nella sua qualità di massimo rappresentante a livello locale del Governo della Repubblica affinché Voglia assumere tutte le determinazioni e i provvedimenti utili e necessari a ristabilire la legalità ed il pieno rispetto dei valori fondanti la Repubblica Italiana. Al signor Sindaco, che ci legge per conoscenza, chiediamo di formalizzare con atti di Giunta e/o di Consiglio Comunale azioni propedeutiche per fermare questo clima di attacco alla democrazia. A tal fine se sarà disponibile l’associazione di cui mi onoro di rappresentare è disponibile a sottoporle una proposta da formalizzare con gli atti su richiamati affinché gli spazi pubblici vengano vietati a chi si rifiuta di aderire ai valori Costituzionali su richiamati”.
P.s i manifesti funebri in ricordo di Stefano Delle Chiaie sono comparsi anche nella città capoluogo di provincia Salerno e sono ben visibili, nel centralissimo corso Vittorio Emanuele, come anche in zona più periferiche, come ci conferma Massimiliano Natella, responsabile locale della comunità di Avanguardia
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