Fiume città italiana dimenticata. Il convegno di Bellante organizzato da Nuove Sintesi
L'associazione culturale Nuove Sintesi ha organizzato per sabato 21 settembre con inizio alle ore 17,30 presso l'ex Asilo delle Suore in Piazza Arengo, a Bellante paese, in provincia di Teramo, una conferenza dal titolo Fiume 1919 città italiana dimenticata, con intervento, in qualità di relatore di Emanuele Piloni, associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
Il senso di questa ennesima iniziativa culturale ci viene chiarito, con maggiori dettagli, da questa nota, diffusa alla stampa, dall'associazione Nuove Sintesi.
"Fiume, città italiana dimenticata come la leggendaria impresa di cui fu teatro.
A distanza di 100 anni, tuttavia, l'esperienza fiumana, con i suoi chiaroscuri, resta un passaggio fondamentale della storia dell'intero '900. La città quarnerina, infatti, non fu solo simbolo della nuova Italia uscita vittoriosa dalla grande guerra, e non disposta ad accettare gli ingiusti diktat delle altre potenze mondiali, ma anche autentico laboratorio politico e sociale, con l'ambizione di essere un faro luminoso di rinnovamento e progresso per tutti i popoli, esplicitata nella redazione della visionaria Carta del Carnaro.
L'esperienza si concluderà drammaticamente ma non prima di aver segnato indissolubilmente l'Italia, l'Europa e il mondo.
La riprova è il fatto che, a distanza di 100 anni, Fiume e D'Annunzio restano ancora argomento di discussione e, al contempo, unione e divisione, così come il fiumanesimo e la sua eredità storica e culturale."
Il senso di questa ennesima iniziativa culturale ci viene chiarito, con maggiori dettagli, da questa nota, diffusa alla stampa, dall'associazione Nuove Sintesi.
"Fiume, città italiana dimenticata come la leggendaria impresa di cui fu teatro.
A distanza di 100 anni, tuttavia, l'esperienza fiumana, con i suoi chiaroscuri, resta un passaggio fondamentale della storia dell'intero '900. La città quarnerina, infatti, non fu solo simbolo della nuova Italia uscita vittoriosa dalla grande guerra, e non disposta ad accettare gli ingiusti diktat delle altre potenze mondiali, ma anche autentico laboratorio politico e sociale, con l'ambizione di essere un faro luminoso di rinnovamento e progresso per tutti i popoli, esplicitata nella redazione della visionaria Carta del Carnaro.
L'esperienza si concluderà drammaticamente ma non prima di aver segnato indissolubilmente l'Italia, l'Europa e il mondo.
La riprova è il fatto che, a distanza di 100 anni, Fiume e D'Annunzio restano ancora argomento di discussione e, al contempo, unione e divisione, così come il fiumanesimo e la sua eredità storica e culturale."
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