Adriana Poli Bortone lascia Forza Italia ed torna alle origini con la Fiamma Tricolore
(A.M) Adriana Poli Bortone lascia Forza Italia ed aderisce alla Fiamma Tricolore. Un ritorno alle origine, alla vecchia Fiamma, movimento politico da cui era partita. L'addio ufficiale è stato dato, in consiglio comunale.
Alla ricerca di una destra perduta e ricercata per tanti anni, precisa Adriana Poli Bortone, ho deciso di chiudere il mio percorso politico esattamente come lo avevano iniziato: da semplice consigliere del Movimento Sociale Italiano.
La sua candidatura a sindaco, alle ultime comunali, fu stroncata dai forzisti, sull'altare di un accordo più largo di coalizione in chiave regionale, con il risultato di un centro destra spaccato e perdente.
Una candidatura a sindaco, capace in questo contesto di forte disgregazione di conquistare comunque il 10%.
Ora la combattiva Adriana torna nella sua casa politica di sempre: la Fiamma Tricolore, un partito comunità di persone semplici, generose, genuine, altruiste. Un partito del quale, non tanto i nostalgici, ma i giovanni hanno bisogno, precisa Adriana Poli Bortone perché il nostro paese necessita di una destra identitaria, sociale e di valori, comunitaria, europeista.
Una destra che ha a cuore la questione meridionale come questione nazionale. Una destra, secondo Poli Bortone, rivoluzionaria nel concepire il mondo del lavoro con la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle aziende, il mondo della scuola come formazione essenziale umana e professionale, il mondo dell’innovazione e della ricerca come necessario per garantire alla nazione prospettive di crescita. Giorgio Almirante e i suoi collaboratori dell’epoca avevano tracciato il solco, portando, Almirante e altri, il movimento sociale a inserirsi legittimamente nel governo della nazione.
Di questa destra chiara ed inequivocabile, utile e non vuotamente estremista, c’è bisogno in Italia per creare insieme ad altre forze politiche un’alternativa credibile alla sinistra, anch’essa oggi alla ricerca d’autore. Da queste motivazioni ideali e perché no, anche un po’ utopistiche, sono stata spinta a prendere la decisione delle ultime ore, con l’auspicio che Forza Italia in Puglia e nell’Italia tutta possa ritrovare anch’essa la giusta strada della politica ed una rappresentanza regionale e locale degna delle motivazioni ispiratrici del progetto del ’94. Berlusconi, al quale rimarrò sempre grata per avermi dato l’onore di ricoprire da missina il ruolo di ministro, può ancora farlo da protagonisti ritrovando consiglieri giusti ed alleanze leali. Con lui si può discutere e costruire purché glielo consentano.”
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