Strage Bologna, spuntano 2 note Sismi: prima della bomba minacce palestinesi all'Italia
All'indomani della ricorrenza per la strage di Bologna spuntano due documenti del Sismi che riaprono quella "pista palestinese" sempre sconfessata dal presidente dell’associazione delle vittime, Paolo Bolognesi, e archiviata di recente dalla procura felsinea.
Sono due note con classificazione "riservatissimo" che parlerebbero delle minacce di attentati all’Italia da parte del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) a ridosso delle stragi di Bologna e Ustica, e che potrebbero fare parte - il condizionale è d’obbligo - di quelle annotazioni del Sismi compulsate
da alcuni parlamentari di vari partiti di cui è vietata la divulgazione perché coperte dal segreto.
I parlamentari che hanno chiesto alla Camera l’immediata desecretazione di questi atti fanno capire di aver letto cose clamorose sulla bomba di Bologna ma di essere vincolati al segreto perché le massime istituzioni dello Stato, a quasi 40 anni dall’attentato alla stazione, ancora non si decidono ad aprire gli archivi. Uno di questi parlamentari, l’ex deputato Carlo Giovanardi, si è addirittura spinto oltre citando le date degli atti coperti dal segreto.
Di fatto questi due documenti sono diventati improvvisamente "pubblici" perché finiti chissà come nei faldoni giudiziari di un’altra inchiesta per strage, quella per l’esplosione di Piazza della Loggia a Brescia avvenuta il 28 maggio 1974. A scoprirli, fra milioni di pagine depositate, lo storico-ricercatore Giacomo Pacini, autore di un saggio ("Il lodo Moro, l’Italia e la politica mediterranea, appunti
per una storia") inserito nel libro "Aldo Moro e l’intelligence" (editore Rubbettino) dove per l’appunto affronta il tema del presunto accordo fra palestinesi e Italia per non compiere attentati nel nostro Paese in cambio di una libertà di movimento e di transito delle armi, ribattezzato "Lodo Moro".
Sono due note con classificazione "riservatissimo" che parlerebbero delle minacce di attentati all’Italia da parte del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) a ridosso delle stragi di Bologna e Ustica, e che potrebbero fare parte - il condizionale è d’obbligo - di quelle annotazioni del Sismi compulsate
da alcuni parlamentari di vari partiti di cui è vietata la divulgazione perché coperte dal segreto.
I parlamentari che hanno chiesto alla Camera l’immediata desecretazione di questi atti fanno capire di aver letto cose clamorose sulla bomba di Bologna ma di essere vincolati al segreto perché le massime istituzioni dello Stato, a quasi 40 anni dall’attentato alla stazione, ancora non si decidono ad aprire gli archivi. Uno di questi parlamentari, l’ex deputato Carlo Giovanardi, si è addirittura spinto oltre citando le date degli atti coperti dal segreto.
Di fatto questi due documenti sono diventati improvvisamente "pubblici" perché finiti chissà come nei faldoni giudiziari di un’altra inchiesta per strage, quella per l’esplosione di Piazza della Loggia a Brescia avvenuta il 28 maggio 1974. A scoprirli, fra milioni di pagine depositate, lo storico-ricercatore Giacomo Pacini, autore di un saggio ("Il lodo Moro, l’Italia e la politica mediterranea, appunti
per una storia") inserito nel libro "Aldo Moro e l’intelligence" (editore Rubbettino) dove per l’appunto affronta il tema del presunto accordo fra palestinesi e Italia per non compiere attentati nel nostro Paese in cambio di una libertà di movimento e di transito delle armi, ribattezzato "Lodo Moro".
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