Salvini lascia il Viminale. Il prefetto di Roma rimanda gli sgomberi
Matteo Salvini non ha neanche finito di liberare gli uffici al Viminale ma il cambio di regime è già evidente, come spiega in un ben documentato articolo il Fatto Quotidiano.
“Confidiamo che il nuovo scenario produrrà anche un cambio di sensibilità“. Il riferimento di Massimiliano Valeriani, fedelissimo di Nicola Zingaretti, è palese e mai negato: l’accordo Pd-M5s sul possibile nuovo governo nazionale ha creato una nuova sinergia sugli sgomberi a Roma, attanagliata da un unicum nazionale ed europeo dove persistono oltre 80 palazzi occupati da circa 3mila famiglie in emergenza abitativa. L’assessore alle Politiche abitative del Lazio, lasciando oggi il comitato per l’ordine e la sicurezza convocato alla prefettura di Roma, ha annunciato che slitterà a data da destinarsi l’imminente “liberazione” dell’edificio di via del Caravaggio, nel quartiere Tor Marancia, con 450 persone (126 nuclei familiari) all’interno. Un palazzo di proprietà del gruppo Armellini.
“L’interlocuzione col nuovo governo – ha spiegato Valeriani – sarà molto importante per costruire le condizioni necessarie a gestire il problema dell’emergenza abitativa a Roma e quindi d’intesa col Comune vorremo procedere in questo modo. Non c’è più all’ordine del giorno questa frenesia di procedere”. Una “frenesia salviniana”, come l’hanno definita fonti vicine al governatore del Lazio. Un cambio di linea totale e condiviso, in un nuovo asse fra la Regione a trazione dem e il Campidoglio pentastellato. Tale da spingere a un ripensamento anche la prefetta Gerarda Pantalone, che nei mesi scorsi aveva aperto la stagione degli sgomberi nella Capitale, su “invito” del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, con il varo di un fitto calendario di operazioni su 22 priorità.
Roma, si forma l’asse Comune-Regione per fermare gli sgomberi: “Nuovi scenari”. Ma la prefettura vuole tirare dritto
Al riunione del comitato, oltre a Valeriani, hanno partecipato la sindaca Virginia Raggi e gli assessori capitolini Rosalba Castiglione e Laura Baldassarre, oltre al delegato alla Sicurezza, Marco Cardilli. Lo sgombero di via del Caravaggio è differito, ma a quanto trapela verrà effettuato solo una volta che si riusciranno a trovare delle alternative valide sul territorio. Dunque non a brevissimo. Una soluzione “per non mettere in crisi la gestione abitativa in città”, apprende Ilfattoquotidiano.it. “Nei prossimi giorni – si legge in una nota ufficiale della prefettura, condivisa con Regione e Comune – proseguirà il lavoro di monitoraggio che sarà effettuato, oltre che dal comitato, anche da un apposito gruppo tecnico per accompagnare step by step il piano degli interventi assistenziali posto in essere da Regione di Lazio e Comune di Roma”. Inoltre, “riguardo allo sviluppo delle attività, sarà garantito un costante aggiornamento all’autorità giudiziaria e all’avvocatura dello Stato per la tutela erariale del ministero dell’Interno”.
Lo stesso Valeriani, nel suo colloquio con i cronisti, ha sottolineato che sul fronte dell’emergenza abitativa “la Regione Lazio ha messo 1 milione di euro nel patto per la sicurezza. Siamo l’unica Regione che ha messo risorse”. Al nuovo governo nazionale, Comune di Roma e Regione Lazio chiederanno risorse straordinarie per affrontare il tema dell’emergenza abitativa a Roma: “Senza soldi non c’è nessuna soluzione credibile – ha detto l’assessore – Il ripristino della legalità non va mai scisso dal tema dell’umanità e della fragilità delle persone. Non c’è un intervento di ripristino della legalità se non si danno alternative alle persone che stanno in quella condizione. Di intesa con il Comune e gli altri e ti produrremo un programma nei prossimi giorni“. La traccia del nuovo corso, almeno nelle intenzioni.
“Confidiamo che il nuovo scenario produrrà anche un cambio di sensibilità“. Il riferimento di Massimiliano Valeriani, fedelissimo di Nicola Zingaretti, è palese e mai negato: l’accordo Pd-M5s sul possibile nuovo governo nazionale ha creato una nuova sinergia sugli sgomberi a Roma, attanagliata da un unicum nazionale ed europeo dove persistono oltre 80 palazzi occupati da circa 3mila famiglie in emergenza abitativa. L’assessore alle Politiche abitative del Lazio, lasciando oggi il comitato per l’ordine e la sicurezza convocato alla prefettura di Roma, ha annunciato che slitterà a data da destinarsi l’imminente “liberazione” dell’edificio di via del Caravaggio, nel quartiere Tor Marancia, con 450 persone (126 nuclei familiari) all’interno. Un palazzo di proprietà del gruppo Armellini.
“L’interlocuzione col nuovo governo – ha spiegato Valeriani – sarà molto importante per costruire le condizioni necessarie a gestire il problema dell’emergenza abitativa a Roma e quindi d’intesa col Comune vorremo procedere in questo modo. Non c’è più all’ordine del giorno questa frenesia di procedere”. Una “frenesia salviniana”, come l’hanno definita fonti vicine al governatore del Lazio. Un cambio di linea totale e condiviso, in un nuovo asse fra la Regione a trazione dem e il Campidoglio pentastellato. Tale da spingere a un ripensamento anche la prefetta Gerarda Pantalone, che nei mesi scorsi aveva aperto la stagione degli sgomberi nella Capitale, su “invito” del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, con il varo di un fitto calendario di operazioni su 22 priorità.
Roma, si forma l’asse Comune-Regione per fermare gli sgomberi: “Nuovi scenari”. Ma la prefettura vuole tirare dritto
Al riunione del comitato, oltre a Valeriani, hanno partecipato la sindaca Virginia Raggi e gli assessori capitolini Rosalba Castiglione e Laura Baldassarre, oltre al delegato alla Sicurezza, Marco Cardilli. Lo sgombero di via del Caravaggio è differito, ma a quanto trapela verrà effettuato solo una volta che si riusciranno a trovare delle alternative valide sul territorio. Dunque non a brevissimo. Una soluzione “per non mettere in crisi la gestione abitativa in città”, apprende Ilfattoquotidiano.it. “Nei prossimi giorni – si legge in una nota ufficiale della prefettura, condivisa con Regione e Comune – proseguirà il lavoro di monitoraggio che sarà effettuato, oltre che dal comitato, anche da un apposito gruppo tecnico per accompagnare step by step il piano degli interventi assistenziali posto in essere da Regione di Lazio e Comune di Roma”. Inoltre, “riguardo allo sviluppo delle attività, sarà garantito un costante aggiornamento all’autorità giudiziaria e all’avvocatura dello Stato per la tutela erariale del ministero dell’Interno”.
Lo stesso Valeriani, nel suo colloquio con i cronisti, ha sottolineato che sul fronte dell’emergenza abitativa “la Regione Lazio ha messo 1 milione di euro nel patto per la sicurezza. Siamo l’unica Regione che ha messo risorse”. Al nuovo governo nazionale, Comune di Roma e Regione Lazio chiederanno risorse straordinarie per affrontare il tema dell’emergenza abitativa a Roma: “Senza soldi non c’è nessuna soluzione credibile – ha detto l’assessore – Il ripristino della legalità non va mai scisso dal tema dell’umanità e della fragilità delle persone. Non c’è un intervento di ripristino della legalità se non si danno alternative alle persone che stanno in quella condizione. Di intesa con il Comune e gli altri e ti produrremo un programma nei prossimi giorni“. La traccia del nuovo corso, almeno nelle intenzioni.
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