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In memoria di Paolo Borsellino la Fiamma organizza un convegno in un bene confiscato alla camorra

Il 19 luglio di 27 anni fa, alle ore 16,58 una Fiat 126 rubata contente circa 90 chilogrammi di esplosivo del tipo Semtex-H, esplose in via Mariano D’Amelio 21 a Palermo, sotto il palazzo dove viveva la madre del magistrato Paolo Borsellino.
Dopo aver pranzato a Villagrazia di Carini con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva sua madre.
Una Fiat 126 imbottita di tritolo che era parcheggiata sotto l’abitazione della madre detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo, risvegliatosi in ospedale dopo l’esplosione, in gravi condizioni.
Il Centro Nazionale Sportivo Fiamma guidato in Campania, da Antonio Arzillo, storico esponente della destra a Giugliano in Campania, ha organizzato presso Fondo Italia, un bene sottratto alla criminalità organizzata sito a Varcaturo nel comune di Giugliano in Campania, in provincia di Napoli, per giovedì 18 luglio  un incontro dal tema Ricordando Paolo Borsellino insieme alla libreria di cultura non conferme Mare Nero. 

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