Bolzano si è già aperta la caccia ai voti di CasaPound: in prima fila c'e' la Lega
Dopo l'uscita di scena di CasaPound dal panorama elettorale le forze politiche di Bolzano, una delle roccaforti elettorali del movimento della tartaruga frecciata, puntano a captare quegli oltre 2500 voti conquistati nel 2016 come ci racconta il collega collega Filippo Merli dalle pagine di Italia Oggi, il quotidiano economico giuridico e politico
Torna a CasaPound. «Molti nel centrodestra ci hanno subito telefonato. Qualcuno ci ha chiesto un appuntamento. E aggiungo: ci hanno contattato non solo da destra». A Bolzano ci sono 2.529 voti da intercettare. Un 6,7% che farebbe comodo a chiunque. È il bottino incassato da CasaPound alle amministrative del 2016, uno degli exploit più rilevanti del partito della tartaruga su scala nazionale.
Ora, dopo l'uscita di scena di Cp dal panorama elettorale, le forze politiche di Bolzano puntano a captare quel 6,7% in vista delle comunali del 2020. Con la Lega in prima fila. «CasaPound Italia ha deciso di mettere fine alla propria esperienza elettorale e partitica», ha annunciato alla fine di giugno il leader del movimento di estrema destra, Gianluca Iannone. «I molti eletti a livello locale e le 140 sedi sparse su tutto il territorio nazionale resteranno preziosi avamposti politici per portare avanti le nostre battaglie».
E Bolzano, in tal senso, è una vera roccaforte. Alle comunali del 2016 vinte dall'attuale sindaco Pd, Renzo Caramaschi, CasaPound aveva eletto tre consiglieri: Maurizio Puglisi Ghizzi, Sandro Trigolo e Andrea Bonazza, che da autonomo era stato il più votato nel centrodestra. «La vittoria di Bolzano conferma che siamo sulla strada giusta e ci dà la certezza che cambiare si può, basta non indietreggiare mai», aveva esultato Iannone.
«Bolzano, da 20 anni, viveva ingessata dietro a inciuci di politica e giochi di potere senza che nessuno facesse realmente qualcosa per la cittadinanza», aveva sottolineato Puglisi Ghizzi, candidato sindaco di Cp. «Tutti i risultati che sono stati ottenuti da CasaPound a Bolzano sono frutto del lavoro che svolgiamo quotidianamente. CasaPound ha fatto finalmente capire chi è e quel che fa. Per questo le persone ci hanno votato. È il motivo del nostro successo».
Alle amministrative di Bolzano del prossimo anno, CasaPound, sulla linea tracciata da Iannone, non ci sarà. «Noi stiamo dove siamo sempre stati: in mezzo alla gente», ha spiegato Bonazza, che oltre a ricoprire la carica di consigliere comunale è anche il coordinatore regionale del partito della tartaruga. «L'abbiamo sempre detto che avremmo preso la forma del partito a tempo. Nel 2013 e alle elezioni del 2016 c'era l'esigenza di mostrarci. Di camminare su un nuovo terreno. Adesso sono cambiati i tempi. E noi non temiamo di abbandonare le poltrone. Certe battaglie si combattono meglio fuori dalle aule».
Alle amministrative del 2020, Caramaschi, con ogni probabilità, correrà per il secondo mandato col Pd, mentre il centrodestra a trazione leghista, che guida già la Provincia autonoma di Bolzano con la Südtiroler volkspartei, cercherà di strappare al centrosinistra anche il Comune. E i voti di CasaPound potrebbero rivelarsi preziosi. Tanto che il Carroccio ha già fatto un paio di conti.
«Con le comunali alle porte i voti di CasaPound possono fare comodo a molti», ha detto all'AltoAdige il consigliere provinciale della Lega, Carlo Vettori. «Posso subito anticipare un ragionamento: senza lo spacchettamento delle preferenze, con CasaPound autonoma, avremmo già potuto avere un sindaco di centrodestra».
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