Franco batte il premier socialista Sanchez anche da morto. Rinviato il trasferimento della sua salma
Il Generalissimo ha vinto una nuova battaglia. La Corte Suprema ha deciso di sospendere la riesumazione dei resti morti di Francisco Franco, accogliendo all'unanimità il ricorso presentato dalla famiglia del dittatore.
Quindi, al momento, la salma resta nel mausoleo della Valle de los Caidos dove si trova dal 1975 (anno della morte del Caudillo) da dove il governo socialista lo vuole sfrattare.
E' stata infatti una bella pensata del premier socialista Pedro Sanchez a creare il pasticcio da cui gli alti magistrati di Madrid cercando di tirarsi fuori alla meno peggio.
Il giovane leader socialista ne aveva fatto una questione politica fondamentale per il suo esecutivo progressista al pari dell'apertura del paese ai migranti.
Lo scorso 24 agosto il governo approvava degli emendamenti alla legge 57/ 2007, riconoscendo solo ai caduti della guerra civile la possibilità di essere sepolti nella valle e la necessità di trasferire altrove la salma di Franco.
Il 13 settembre anche il Congresso dei Deputati, con 176 voti a favore, 2 contrari e 165 astenuti, approvava la rimozione del corpo del Caudillo dal Sacrario.
Il premier progressista non aveva fatto i conti con i nipoti del generale, che non hanno ceduto di un millimetro ed alla richiesta avanzata dall'esecutivo di far sloggiare i resti del nonno hanno suggerito di spostarli nella cattedrale di Madrid, l'Almudena dove si trova la cappella di famiglia e riposa Carmen, l'unica figlia del Caudillo.
Una proposta che ha spiazzato i socialisti: se il cadavere di Francisco Franco dava fastidio nella Valle, un monastero sperduto che si trova nella Sierra di Guadarramma, è diventato meta di pellegrinaggio di nostalgici e nazionalisti, figurarsi cosa sarebbe accaduto se il corpo fosse stato trasferito nel centro della capitale Madrid. Una città che sarebbe stata invasa da nostalgici del dittatore in diverse occasioni dell'anno, come per esempio la nascita e la morte.
Il trasloco del morto era previsto per il giorno 10 di giugno, ma i giudici della Quarta sezione della Terza Camera hanno preferito prendere tempo, d'altronde in ballo non c'è il ricorso dei familiari ma anche quello dei frati benedettini del convento della Valle.
Quindi, al momento, la salma resta nel mausoleo della Valle de los Caidos dove si trova dal 1975 (anno della morte del Caudillo) da dove il governo socialista lo vuole sfrattare.
E' stata infatti una bella pensata del premier socialista Pedro Sanchez a creare il pasticcio da cui gli alti magistrati di Madrid cercando di tirarsi fuori alla meno peggio.
Il giovane leader socialista ne aveva fatto una questione politica fondamentale per il suo esecutivo progressista al pari dell'apertura del paese ai migranti.
Lo scorso 24 agosto il governo approvava degli emendamenti alla legge 57/ 2007, riconoscendo solo ai caduti della guerra civile la possibilità di essere sepolti nella valle e la necessità di trasferire altrove la salma di Franco.
Il 13 settembre anche il Congresso dei Deputati, con 176 voti a favore, 2 contrari e 165 astenuti, approvava la rimozione del corpo del Caudillo dal Sacrario.
Il premier progressista non aveva fatto i conti con i nipoti del generale, che non hanno ceduto di un millimetro ed alla richiesta avanzata dall'esecutivo di far sloggiare i resti del nonno hanno suggerito di spostarli nella cattedrale di Madrid, l'Almudena dove si trova la cappella di famiglia e riposa Carmen, l'unica figlia del Caudillo.
Una proposta che ha spiazzato i socialisti: se il cadavere di Francisco Franco dava fastidio nella Valle, un monastero sperduto che si trova nella Sierra di Guadarramma, è diventato meta di pellegrinaggio di nostalgici e nazionalisti, figurarsi cosa sarebbe accaduto se il corpo fosse stato trasferito nel centro della capitale Madrid. Una città che sarebbe stata invasa da nostalgici del dittatore in diverse occasioni dell'anno, come per esempio la nascita e la morte.
Il trasloco del morto era previsto per il giorno 10 di giugno, ma i giudici della Quarta sezione della Terza Camera hanno preferito prendere tempo, d'altronde in ballo non c'è il ricorso dei familiari ma anche quello dei frati benedettini del convento della Valle.
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