Marcello Veneziani: non festeggio il 25 aprile per 7 motivi
Non celebro il 25 aprile per sette motivi. Uno, perché non è una festa inclusiva e nazionale, ma è sempre stata la festa delle bandiere rosse e del fossato d'odio tra due Italie.
Due,perché è una festa contro gli italiani del giorno prima, ovvero non considera che gli italiani fino all'ora erano stati, in larga parte fascisti o comunque non antifascisti e dunque istiga alla doppiezza, all'ipocrisia.
Tre, perché non rende onore al nemico, ma nega dignità e memoria a tutti coloro che hanno dato la vita per la patria,solo per la patria, pur sapendo che si trattava di una guerra perduta.
Quattro, perché l'antifascismo finisce quando finisce l'antagonista da cui prende il nome: il fascismo è morto e sepolto e non può sopravvivergli il suo antidoto,nato con l'esclusiva missione di abbatterlo.
Cinque, perché quando una festa aumenta l'enfasi con il passare degli anni anziché attenuarsi, come è legge naturale del tempo,allora regge all'ipocrisia faziosa e viene usata per altri scopi: ieri per colpire Silvio Berlusconi,oggi Matteo Salvini.
Sei,perché e' solo celebrativa, a differenza delle altre ricorrenze nazionali, si pensi al 4 novembre in cui si ricordano infamie e dolori della Grande Guerra, invece nel 25 aprile e' vietato ricordare le pagine sporche o sanguinarie che l'hanno accompagnata e distinguere tra chi combatteva per la libertà e chi voleva instaurare un'altra dittatura.
Sette, perché celebrando sempre e solo il 25 aprile, unica festa civile in Italia, si riduce la storia millenaria di una patria,di una nazione, ai suoi ultimi tempi feroci e divisi. Troppo poco per l'Italia e per la sua antica civiltà.
Da La Verità di mercoledì 24 aprile
Due,perché è una festa contro gli italiani del giorno prima, ovvero non considera che gli italiani fino all'ora erano stati, in larga parte fascisti o comunque non antifascisti e dunque istiga alla doppiezza, all'ipocrisia.
Tre, perché non rende onore al nemico, ma nega dignità e memoria a tutti coloro che hanno dato la vita per la patria,solo per la patria, pur sapendo che si trattava di una guerra perduta.
Quattro, perché l'antifascismo finisce quando finisce l'antagonista da cui prende il nome: il fascismo è morto e sepolto e non può sopravvivergli il suo antidoto,nato con l'esclusiva missione di abbatterlo.
Cinque, perché quando una festa aumenta l'enfasi con il passare degli anni anziché attenuarsi, come è legge naturale del tempo,allora regge all'ipocrisia faziosa e viene usata per altri scopi: ieri per colpire Silvio Berlusconi,oggi Matteo Salvini.
Sei,perché e' solo celebrativa, a differenza delle altre ricorrenze nazionali, si pensi al 4 novembre in cui si ricordano infamie e dolori della Grande Guerra, invece nel 25 aprile e' vietato ricordare le pagine sporche o sanguinarie che l'hanno accompagnata e distinguere tra chi combatteva per la libertà e chi voleva instaurare un'altra dittatura.
Sette, perché celebrando sempre e solo il 25 aprile, unica festa civile in Italia, si riduce la storia millenaria di una patria,di una nazione, ai suoi ultimi tempi feroci e divisi. Troppo poco per l'Italia e per la sua antica civiltà.
Da La Verità di mercoledì 24 aprile
Condivido in pieno. Non festeggio. Sono contro i partigiani ANPI di che?
RispondiEliminaSono arrivata a pensare ora proprio come Marcello Veneziani, che stimo molto in merito al 25 Aprile. Ormai è diventata la Festa del "Fossato d'odio" - come scrive bene lui - tra due Italie. Avrebbe senso se trasformata appunto in una pacificazione di entrambe le parti.
RispondiEliminaANPI associazione nazionale prostitute italiane ,niente di nuovo sotto il sole italico tra l'anpi e i politici e' una Bella Lotta fanno a gara a chi da via di piu il didietro
RispondiEliminala destra offrì ampie disponibilità a fare del 25 Aprile il giorno di festa di fine guerra e ritrovata unità nazionale .... tutti i tentativi furono respinti da quelli fatti da Almirante , quale erede della parte perdente alla sindaca Moratti che sfilò col padre partigiano in carozzzella e fu fischiata perchè di destra ( sic) .... si festeggino tra loro e si fottano anche ....
RispondiEliminaD'accordo con Marcello!
RispondiEliminaCondivido a pieno. Bravo Marcello . Non dico altro. Potrei scrivere un libro. Onore ai caduti in guerra.
RispondiEliminaMi riconosco, anche nella punteggiatura, di questo scritto di Marcello Veneziani di cui ho sempère avuto la massima stima.
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