Vallo della Lucania, tensione in piazza al gazebo di Forza Nuova
Attimi di tensione nella mattinata di domenica 17 marzo a Vallo della Lucania, comune di poco più di 8 mila abitanti della provincia di Salerno. In piazza Vittorio Emanuele c’era un gazebo organizzato Forza Nuova e Sindacato Lavoratori Italiani per sensibilizzare alla lotta alla disoccupazione e al precariato. Tra i militanti di Forza Nuova e alcuni contestatori, simpatizzanti della sinistra antagonista, è nato un parapiglia per un manifesto di insulti nei confronti del movimento. A placare la situazione l’intervento dei vigili urbani e dei carabinieri, guidati dal comandante della locale stazione, il maresciallo Salvatore Sergi.
I tafferugli si sono verificati dopo pochi minuti dall'inizio della manifestazione politica, quando alcuni antifascisti hanno esposto a sorpresa uno striscione. A quel punto un gruppo di militanti di Forza Nuova si è staccato dal banchetto per raggiungere i contestatori e si è arrivati allo scontro. Dopo il parapiglia, lo striscione è stato strappato e rimosso. La colluttazione è stata sedata dalle forze dell’ordine presenti in Piazza Vittorio Emanuele, che hanno bloccato manifestanti e oppositori non appena si sono rese conto di quello che stava accadendo.
«In maniera libera e civile - spiegano i contestatori - volevamo esporre il nostro striscione dal contenuto non offensivo, a differenza di quello che dicono gli organizzatori del banchetto. Invece siamo stati aggrediti e il nostro striscione è stato fatto a pezzi. Una reazione eccessiva e offensiva nostri confronti.
I tafferugli si sono verificati dopo pochi minuti dall'inizio della manifestazione politica, quando alcuni antifascisti hanno esposto a sorpresa uno striscione. A quel punto un gruppo di militanti di Forza Nuova si è staccato dal banchetto per raggiungere i contestatori e si è arrivati allo scontro. Dopo il parapiglia, lo striscione è stato strappato e rimosso. La colluttazione è stata sedata dalle forze dell’ordine presenti in Piazza Vittorio Emanuele, che hanno bloccato manifestanti e oppositori non appena si sono rese conto di quello che stava accadendo.
«In maniera libera e civile - spiegano i contestatori - volevamo esporre il nostro striscione dal contenuto non offensivo, a differenza di quello che dicono gli organizzatori del banchetto. Invece siamo stati aggrediti e il nostro striscione è stato fatto a pezzi. Una reazione eccessiva e offensiva nostri confronti.
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