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Per Berizzi anche il culto del pane è fascista

"Rispettate il pane. Sudore della fronte, orgoglio del lavoro, poema di sacrificio". Questo è il testo di una famosa ode al pane, che troviamo scritta in molte panetterie e finanche nelle buste di cartone dove vengono sistemati panini, pizzette, pani di ogni specie e qualità, su e giù per lo stivale.
Dopo anni di ritardo, anche il collega Paolo Berizzi si accorge dell'esistenza del culto del pane grazie ad un quadretto dove è esposte questa ode al pane sistemato in bella mostra, nella vetrina di un panifico di Stezzano, comune di 13 mila abitanti della provincia di Bergamo.
Un'ode del 1937 a firma di Benito Mussolini, con tanto di fascio littorio. Una scelta quella dei titolari che non piace per nulla al giornalista del quotidiano La Repubblica che può avere anche urtato la sensibilità di qualcuno, come nel caso della locale sezione dell'Associazione partigiani d'Italia che nella persona di Mauro Magistrati, dichiara: siamo di fronte ad una scelta a dir poco discutibile, esibire motti e simboli del fascismo è un'offesa alla storia della resistenza che in provincia di Bergamo,ha comportato un tributo di sangue nella lotta contro la dittatura nazifascista. Mi auguro, conclude Magistrati, che i titolari del panificio si ravvedano.
Di tutt'altro parere sono i titolari del panificio Di Sana che al collega Berizzi dichiarano: ""La politica non c'entra nulla. E' una scritta che parla di pane, di tradizione, di lavoro e sacrificio. Sono valori in cui credo. Siccome produciamo pane, non vedo niente di male a esporre una scritta di questo tipo"

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