Alemanno condannato: la difesa a spada tratta di Antonio Mazzella
È arrivata la condanna,( a sei anni per corruzione e finanziamehto illecito)ancora più severa di quanto si sarebbe potuto ipotizzare, per l'ex Ministro dell'Agricoltura, ex Sindaco di Roma, storico leader del Fronte della Gioventù, prima, e poi della Destra Sociale, in Alleanza Nazionale prima, nel Popolo delle liberta' poi,Gianni Alemanno.
Questa condanna arriva, "casualmente" dopo l'elezione di ben tre deputati regionali (ma il quarto non è scattato solo per una manciata di voti) del Movimento Nazionale per la Sovranità, (di cui Gianni Alemanno è Segretario Nazionale) in Abruzzo, (due candidati in lista con la Lega, uno invece in una civica).
Secondo alcuni osservatori, non necessariamente schierati politicamente, ci sono tentazioni di parte a fare pressione all'interno di certa magistratura, orientate a colpire destra, nazionalisti, populisti, sovranisti...
Non entriamo nel merito, ma abbiamo sollecitato, ed accogliamo volentieri, l'opinione di Antonio Mazzella militante e dirigente storico della destra sociale, che fu anche capo della Segreteria politica de La Destra (il partito di Buontempo e di Storace) quando era all'opposizione della Giunta Capitolina guidata da Alemanno.
E Antonio Mazzella ci ha trasmesso un suo pensiero, sulla vicenda, privilegiando, forse, oltre a considerazioni strettamente politiche, quelle umane, così come riportiamo fedelmente.
Alemanno condannato, ma è innocente: «boia chi molla!»
25 febbraio 2019, il clima è quello di una caccia alle streghe, in un contesto persecutorio, dove il diritto è prevaricato dal pregiudizio.
Ed è arrivata, puntuale, quindi, una condanna per Gianni Alemanno. Condanna strumentale, ed ingiusta. Personalmente,neanche per un solo attimo ho nutrito dubbi sulla assoluta infondatezza del teorema accusatorio, né cambio idea adesso che lo vedo affermarsi vincente, in questo primo grado di giudizio, palesemente falsato da un'aberrante volontà politica, da una faziosità da guerre tribali, da intenti infami ed infamanti, volti a neutralizzare un Avversario che altrimenti avrebbe ancora ben saputo rappresentare, se non altro, comunque, "una spina nel fianco" di un sistema ancora gestito da un consociativismo partitocratico, marcio nella sua stessa essenza, profittatore all'ennesima potenza rispetto a privilegi di casta, e quando non distratto e/o indifferente, repressivo, nei confronti della Gente e del suo intimo sentire, benché pressapochista nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali, e vilmente asservito a perverse logiche sorosiane, nell'accezione più ampia e peggiore del termine, tanto da tenere un piede sul collo di un popolo divenuto ospite in casa sua, sottoposto a rischi di sopravvivenza quotidiana e ridotto alla fame...
"Boia chi molla!" non è solo uno slogan da corteo, un grido di battaglia, una metaforica pietra miliare con la quale abbiamo scandito, un po' tutti Noi, nel corso degli anni, i Nostri percorsi, non solo ideali, ma anche pratici, in una
quotidianità spesso difficile...
In "boia chi molla" si raffigura, si rappresenta e si concretizza, una visione del mondo, uno stile di vita.
La Nostra visione del mondo, il Nostro stile di vita.
Conosco Gianni Alemanno, come essere umano, con pregi e difetti, anche caratteriali, come tutti, ma saldamente ancorato a principi etici, non negoziabili, inalienabili, eterni...che condivido...questo a prescindere dal fatto che le nostre posizioni politiche
in qualche caso, pur con ruolo differente, e diverse funzioni, abbiano, negli anni, combaciato del tutto, o un po' meno, o siano, come è capitato, in passato, anche state contrapposte, e possano esserlo ancora, andandole a declinare, oltre che al presente, in futuro...
perché come so per certo che non ha abbassato la guardia, e pur ricevendo questo colpo in pieno, Gianni non è caduto, ma tuttora è restato in piedi fra le rovine, così sono sicuro che non abbasserà gli occhi, per questa condanna inflittaGli, perché non Lui, avrebbe motivo di farlo, ma i Suoi accusatori...strumenti di quel sistema che per quanto incomba gigantesco, sulle nostre esistenze, ha i piedi di argilla...ed è vulnerabile, malgrado ostenti supponenza, protervia e sicumera...non lo dimentico...e, quindi, sono profondamente fiducioso che adesso, che Lo hanno spinto, a forza e con zavorre all'uopo preconfezionate, fin sul fondo, Alemanno non farà altro che trattenere il respiro, e risalire...
Senza cedere nemmeno un metro, rispetto alle proposte politiche del Movimento Nazionale per la Sovranità, e nello stesso tempo, fin da subito, esaminate le (cosiddette) motivazioni della sentenza, saprà caparbiamente prepararSi a riscattare questa condanna, vergogna di ogni buon diritto, affrancandoSene già al prossimo grado di giudizio...e potremo dire, un giorno, che se anche avrà dovuto bere l'amaro calice fino alla feccia, avrà saputo risalire, poi, fino alle stelle.
Io, per quel che mi riguarda, mi pongo e resto al Suo fianco, "boia chi molla!"
Questa condanna arriva, "casualmente" dopo l'elezione di ben tre deputati regionali (ma il quarto non è scattato solo per una manciata di voti) del Movimento Nazionale per la Sovranità, (di cui Gianni Alemanno è Segretario Nazionale) in Abruzzo, (due candidati in lista con la Lega, uno invece in una civica).
Secondo alcuni osservatori, non necessariamente schierati politicamente, ci sono tentazioni di parte a fare pressione all'interno di certa magistratura, orientate a colpire destra, nazionalisti, populisti, sovranisti...
Non entriamo nel merito, ma abbiamo sollecitato, ed accogliamo volentieri, l'opinione di Antonio Mazzella militante e dirigente storico della destra sociale, che fu anche capo della Segreteria politica de La Destra (il partito di Buontempo e di Storace) quando era all'opposizione della Giunta Capitolina guidata da Alemanno.
E Antonio Mazzella ci ha trasmesso un suo pensiero, sulla vicenda, privilegiando, forse, oltre a considerazioni strettamente politiche, quelle umane, così come riportiamo fedelmente.
Alemanno condannato, ma è innocente: «boia chi molla!»
25 febbraio 2019, il clima è quello di una caccia alle streghe, in un contesto persecutorio, dove il diritto è prevaricato dal pregiudizio.
Ed è arrivata, puntuale, quindi, una condanna per Gianni Alemanno. Condanna strumentale, ed ingiusta. Personalmente,neanche per un solo attimo ho nutrito dubbi sulla assoluta infondatezza del teorema accusatorio, né cambio idea adesso che lo vedo affermarsi vincente, in questo primo grado di giudizio, palesemente falsato da un'aberrante volontà politica, da una faziosità da guerre tribali, da intenti infami ed infamanti, volti a neutralizzare un Avversario che altrimenti avrebbe ancora ben saputo rappresentare, se non altro, comunque, "una spina nel fianco" di un sistema ancora gestito da un consociativismo partitocratico, marcio nella sua stessa essenza, profittatore all'ennesima potenza rispetto a privilegi di casta, e quando non distratto e/o indifferente, repressivo, nei confronti della Gente e del suo intimo sentire, benché pressapochista nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali, e vilmente asservito a perverse logiche sorosiane, nell'accezione più ampia e peggiore del termine, tanto da tenere un piede sul collo di un popolo divenuto ospite in casa sua, sottoposto a rischi di sopravvivenza quotidiana e ridotto alla fame...
"Boia chi molla!" non è solo uno slogan da corteo, un grido di battaglia, una metaforica pietra miliare con la quale abbiamo scandito, un po' tutti Noi, nel corso degli anni, i Nostri percorsi, non solo ideali, ma anche pratici, in una
quotidianità spesso difficile...
In "boia chi molla" si raffigura, si rappresenta e si concretizza, una visione del mondo, uno stile di vita.
La Nostra visione del mondo, il Nostro stile di vita.
Conosco Gianni Alemanno, come essere umano, con pregi e difetti, anche caratteriali, come tutti, ma saldamente ancorato a principi etici, non negoziabili, inalienabili, eterni...che condivido...questo a prescindere dal fatto che le nostre posizioni politiche
in qualche caso, pur con ruolo differente, e diverse funzioni, abbiano, negli anni, combaciato del tutto, o un po' meno, o siano, come è capitato, in passato, anche state contrapposte, e possano esserlo ancora, andandole a declinare, oltre che al presente, in futuro...
perché come so per certo che non ha abbassato la guardia, e pur ricevendo questo colpo in pieno, Gianni non è caduto, ma tuttora è restato in piedi fra le rovine, così sono sicuro che non abbasserà gli occhi, per questa condanna inflittaGli, perché non Lui, avrebbe motivo di farlo, ma i Suoi accusatori...strumenti di quel sistema che per quanto incomba gigantesco, sulle nostre esistenze, ha i piedi di argilla...ed è vulnerabile, malgrado ostenti supponenza, protervia e sicumera...non lo dimentico...e, quindi, sono profondamente fiducioso che adesso, che Lo hanno spinto, a forza e con zavorre all'uopo preconfezionate, fin sul fondo, Alemanno non farà altro che trattenere il respiro, e risalire...
Senza cedere nemmeno un metro, rispetto alle proposte politiche del Movimento Nazionale per la Sovranità, e nello stesso tempo, fin da subito, esaminate le (cosiddette) motivazioni della sentenza, saprà caparbiamente prepararSi a riscattare questa condanna, vergogna di ogni buon diritto, affrancandoSene già al prossimo grado di giudizio...e potremo dire, un giorno, che se anche avrà dovuto bere l'amaro calice fino alla feccia, avrà saputo risalire, poi, fino alle stelle.
Io, per quel che mi riguarda, mi pongo e resto al Suo fianco, "boia chi molla!"
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