La Fondazione di An? Una Ong a beneficio dei soliti noti
di Ferdinando Parisella
Ormai delle ONG, sappiamo davvero tutto, vere Organizzazioni negriere. Compresa quella che staziona davanti a Siracusa e Ortigia, dove il Sindaco ha dato la disponibilità ad accoglierla. Scherzi del destino(?) lì c'è assessore alla cultura Fabio Granata. Sì, proprio lui in una giunta di sinistra, dopo aver abbandonato Musumeci. Ma ce n'è una che nessuno riesce a ben localizzare, una che naviga tranquilla ed indisturbata da anni, una che ha la capacità di navigare in acque territoriali, anzi in "terre territoriali", meglio nella città più bella del mondo, Roma.
Ormai delle ONG, sappiamo davvero tutto, vere Organizzazioni negriere. Compresa quella che staziona davanti a Siracusa e Ortigia, dove il Sindaco ha dato la disponibilità ad accoglierla. Scherzi del destino(?) lì c'è assessore alla cultura Fabio Granata. Sì, proprio lui in una giunta di sinistra, dopo aver abbandonato Musumeci. Ma ce n'è una che nessuno riesce a ben localizzare, una che naviga tranquilla ed indisturbata da anni, una che ha la capacità di navigare in acque territoriali, anzi in "terre territoriali", meglio nella città più bella del mondo, Roma.
Sì, naviga nel centro di Roma, nel triangolo felice ed ambito della politica italiana. Ha un approdo non sul Tevere, ma non lontano. E' in via della Scrofa. Questa ONG si chiama Fondazione Alleanza Nazionale. Solo che, a differenza di quelle in mare, raccoglie, salva, sempre le stesse facce. Ma sì, quelle che dal 1994 ha hanno avuto la benedizione dell'unto del Signore. I quarantenni di allora, oggi sessantenni suonati, come me.
Pensate che sulla ONG di Siracusa sono poco più di quaranta derelitti, mentre sulla ONG-Fondazione AN, saranno a malapena in 20, massimo 25 e non derelitti. Anzi. E questi quarantenni del '94, hanno partecipato ad ogni tipo di banchetto, ogni tipo di missione, ogni tipo di incarico, ministri, deputati, senatori, deputati europei, presidenti o vicepresidenti di ogni cosa, commissioni, vigilaza Rai, Copasir, tutto e di più, direttori del Secolo, redattori dello stesso. Usciti dalla redazione del Secolo, andati in parlamento, poi suonati e rimandati a casa dagli elettori, sono tornati in quella redazione.
I risultati di questo attivismo sono sotto gli occhi di tutti, non solo miei. Dal niente alle stelle, poi alle stalle. Ma loro sempre salvi. Con il risultato di oggi, di aver perso la fiducia di milioni e milioni di elettori, anzi di averli consegnati a chi? Alla Lega, ex nord. Cioè a quelli che"mai e poi mai con loro", a quelli che mi pare nel '97, andammo baldanzosi a contestare a Milano in decine e decine di migliaia da tutta Italia. Ho, al riguardo, una documentazione fotografica e filmata.
Bene, questi, gli ex nord, si sono volenti o nolenti trasformati e hanno raccolto quanto quei 20/25 hanno buttato nel cesso con i loro comportamenti. Ti vien da pensare, che questi 20/25, abbiano negoziato sottobanco la cessione dell'elettorato al furbo Matteo Salvini. Come vedete, un vero disastro su tutta la linea. Ma invece di farsi da parte, far rischiare altri, aprire un vero confronto sul perché dei vari tracolli, compreso quello culturale, per me il primo, cosa fanno questi 20/25 quarantenni del '94, sessantenni suonati di oggi? Si autoassolvono, chiamano, senza neanche l'uso di un cellulare satellitare, la ONG-Fondazione AN e si distribuiscono nomine.
Ultimo esempio la direzione del Secolo d'Italia data a Francesco Storace, ma in coabitazione con Italo Bocchino. A Roma si dice 'ncesecrede. Invece è così. Valenti redattori, tra l'altro in contratto di solidarietà, non potevano andar bene? Ma scherzi. Ora nell'era facebbucchiana, è sufficiente farsi un giro e trovi ogni tipo di reazione, dal consenso al dissenso. E quasi tutti della stessa natura, cioè il non aver compreso che, a cominciare da chi scrive, siamo militanti e non elettori. Militante è chi milita, non importa dove o con chi, ma milita. Elettore è altra cosa, è quello che non riesci più a convincere. Quello è oltre.
Invece come scrisse, in uno stringato e chiaro pezzo, Marco Valle, era il settembre 2015, "...La Fondazione deve (dovrebbe) essere altra cosa. I denari della Fondazione — tanti denari, oltre 300 milioni di euro— sono frutto del sacrificio e del risparmio di qualche milione di italiani onesti e non il bottino di un gruppo di notabili sconfitti. E allora si smetta di trimpellare tra orti lapidari e cazzate nostalgiche e si inizi finalmente a lavorare su operazioni culturali serie — per esempio storicizzando, da destra, fascismo, neo e post-fascismo, oppure costruendo un archivio storico, una biblioteca, magari un museo — e ad aiutare ipotesi sociali ed editoriali meritevoli d’attenzione. Un consiglio ai “rifondatori”: quando i sogni — lunghi e confortevoli — svaniscono, è bene risvegliarsi. Per evitare incubi e brutte figure". Niente da fare.
Non demordono e non accettano né consigli, né critiche. Anzi alle critiche rispondono con supponenza, con la solita accusa "leoni da tastiera", che però usano a più non posso, a volte con risultati deprimenti...Eh, ahimè per loro, la libertà di scrivere, studiare e commentare, non la possono togliere. Essendo pervicacemente uomini e donne pubblici, se ne facciano una ragione. Altrimenti, come scrissi anni fa nel pieno della crisi Fini-Montecarlo, sì quella di Futuro&Mattone, date spazio ai giovanissimi, come mio nipote Andrea, che nel frattempo dopo nove anni studia legge all'Università di Modena. Invece in questi anni, partitini inventati così, poi confluiti, poi chiusi, poi riaperti, poi di qua, poi di là...un caos infinito, che con qualche furbata, vedi FdI, che grazie ai voti di Lega e Forza Botulino(cit.Augusto Grandi) al nord, triplica i parlamentari...e così continua la navigazione quasi come il Passo delle Oche di Alessandro Giuli. Ma le tracce del loro passaggio, saranno solo queste. Beati loro. W la ONG-Fondazione AN. Adieu. Ferdinando Parisella quasi 63 anni, da Lo Lago.
Concordo in pieno....ma la colpa è anche nostra che abbiamo permesso a costoro di continuare a fare danni incalcolabili.
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