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E' morto l'avvocato Tommaso Manzo. Leader della Balduina, fu gambizzato dai Nap

Ha lasciato la Comunità Tommaso Manzo, interprete della visione e dell'impegno nazionalpopolare della politica; professionista rigoroso; persona appassionata, idealista, intelligente e sensibile. Un camerata vero. Sempre presente nei nostri cuori!

L'annuncio dato da Isabella Rauti ha avuto ampio eco social. L'avvocato Manzo, storico quadro rautiano, era infatti molto noto nell'ambiente romano. Quadro storico della corrente rautiana, aveva militato in Ordine Nuovo per rientrare nel Msi alla fine degli anni 60. Era stato uno dei quadri del Fronte studentesco diretto da Paolo Signorelli. Nel 1972 è segretario della sezione Balduina, roccaforte ordinovista a Roma Nord. In un commosso ricordo sul Secolo d'Italia, Antonio Pannullo racconta un aneddoto che ne definisce la caratura:


Nel 1972 Manzo era segretario della sezione, succeduto all’indimenticato Edoardo Socillo, padre di Bruno, quando ci furono i famosi arresti dei ragazzi e delle ragazze della sezione, arresti seguiti agli assalti degli estremisti di sinistra; la polizia fece irruzione nella sezione alla ricerca di chissà cosa, non trovando nulla, e ci fu un parapiglia con gli attivisti. Tommaso fu spintonato e quando la polizia portò via i ragazzi lui si trovava sulla porta. La celere caricò gli arrestati su un furgone dimenticandosi di Tommaso. Dopo un momento di confusione, Manzo disse agli agenti che non avrebbe abbandonato i suoi camerati e salì anche lui sul furgone. Tra l’altro, quando dopo molti giorni i militanti missini vennero rilasciati, Tommaso Manzo fu l’unico che rimase dentro, perché i magistrati lo avevano accusato di essere il leader, cosa che poi corrispondeva a verità. 
Manzo finisce nel mirino della guerriglia rossa. I suoi dati sono pubblicati in un dossier di Lotta continua e così in pochi mesi, nel 1974, subisce un'aggressione in tribunale e l'incendio nell'auto. Poi arriva il 28 gennaio 1975. 
Un giovane spara alle gambe e ferisce Tommaso Manzo, dirigente dell'ufficio legale della federazione romana del MSI-DN. Una telefonata al padre del Manzo ammonisce: "La prossima volta lo ammazzeremo". Due settimane più tardi il Manzo riconosce in una fotografia pubblicata in un quotidiano il suo aggressore. E' Pasquale De Laurentiis, nappista, arrestato il \3 febbraio in seguito ad un fallito attentato all'autoparco di PS. 
Negli anni di piombo prosegue il suo impegno di difensore dei camerati. Ricorda Ferdinando Parisella, un attivista rimasto a lui legato da un'intensa amicizia, in un articolo su Barbadillo: 
“Allora, tutti i biondini è meglio che si allontanino da Roma per un po. A Pavisè sparisci”. Erre moscia elegante… Primi di novembre 1977, Libreria Europa via degli Scipioni 268. Era Tommaso Manzo che in una riunione parlava e dava le indicazioni sul cosa fare, dopo la retata per gli scontri di viale Medaglie d’Oro che portarono alla morte di Walter Rossi. E fu così che anch’io, allora tanti capelli, lasciai Roma per andare nel chiantigiano ospite di un nobile camerata a vendemmiare per un mese. Erano con me altro due ragazzi , uno della sezione di Monte Mario, l’altro di via Migiurtina. 
Per due volte consigliere comunale a Roma, negli ultimi anni aveva caratterizzato il suo impegno sul fronte culturale, con le tante iniziative dell'Associazione M.Arte.

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