Minacce all'avvocata turca: scoperta cellula nera nella polizia tedesca
Estremisti di destra nella polizia di Francoforte: sta diventando un caso politico la vicenda di cinque agenti accusati di aver inviato tramite i social network con gravi minacce, xenofobi e offensivi. Qualche giorno fa la Frankfurter Neue Presse ha riferito di minacce ricevute da una avvocatessa impegnata a difendere islamisti e rappresentante di parte civile nel processo contro la Nsu (la cellula di terroristi di destra che tra la fine degli anni Novanta e i primi anni duemila hanno ucciso nove immigrati turchi e una poliziotta, compiuto varie rapine e compiuto alcuni attentati con esplosivi).
Oltre agli insulti personali, i messaggi indirizzati a lei direttamente contenevano anche minacce di morte rivolte alla sua figlia di due anni: "Scompari finché ce la fai a uscirne viva come vendetta macelleremo tua figlia". I responsabili di quei messaggi, spediti anche via Fax, conoscevano anche il suo indirizzo privato e si firmavano "Nsu 2".
A quel punto la legale, Seda Basay Yildiz - cittadina tedesca di origine turche - ha presentato denuncia. Gli inquirenti si sono quindi imbattuti in una traccia che portava ai propri colleghi, ossia ad un computer del commissariato di Francoforte centro. Sono state quindi disposte perquisizioni a casa dei poliziotti che avevano accesso a questo pc, e attraverso il controllo dei loro telefoni cellulari si è arrivati alla chat da cui sono partite minacce, immagini violente, offese, video. La procura ha aperto un’inchiesta formale nei confronti di cinque agenti, tra cui una donna.
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