Manifesti inoffensivi ora Pro Vita e Generazione Famiglia vogliono le scuse della Raggi
Ha vinto la verità, i nostri manifesti ’Due uomini non fanno una madre #stoputeroinaffitto’ non offendono nessuno; è la maternità surrogata piuttosto ad essere ’contraria all’ordine pubblico’ come ha ben ribadito da poco il Procuratore Generale della Cassazione e a rappresentare una ’violenza contro le donne’ come ha stabilito il Parlamento’.
Queste sono le prime parole pronunciate da Tony Brandi, presidente di Pro Vita e Jacopo Coghe presidente di Generazione Famiglia dopo che il presidente del Gran Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha accertato che la campagna delle due associazioni, tra le promotrici del Family Day, non viola il suo codice.
Ora Virginia Raggi ci chieda scusa e si renda conto che sono lei e le sue trascrizioni a non essere più ammissibili. I diritti civili non possono basarsi sul calpestamento dei diritti dei più deboli - hanno precisato Brandi e Coghe -
E’ una bella lezione alla dittatura del politicamente corretto e alla nuova ’Inquisizione buonista’, concludono i due esponenti pro life, che dietro falsi slogan che inneggiano all’amore, vogliono privare un bambino della sua mamma o del suo papà. Noi continueremo a difendere il diritto dei più piccoli a non essere comprati al mercato degli uteri
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