Alessandra Mussolini: Forza Italia a picco perché identica al Partito Democratico
Forza Italia è in evidente difficoltà, in tutta Italia, isole comprese ed ottenere un buon risultato alle prossime elezioni Europee previste per domenica 26 maggio sarà un' impresa ardua, essere competitivi per le prossime regionali della Campania della primavera del 2020 addirittura un'utopia, anche in assenza di una solida coalizione di centro destra. Ne è convinta Alessandra Mussolini, europarlamentare uscente di Forza Italia, partito dal quale è uscita diversi mesi fa, oggi alla ricerca di una nuova candidatura con la Lega 3.0 di Matteo Salvini, intervistata dalla collega Loredana Lerose a pagina 7 del quotidiano Cronache di Napoli.
Intervista che riportiamo fedelmente.
Onorevole in Campania dove la Lega sale nei sondaggi toccando il 20% Forza Italia sembra arrancare. Perché? Pesa la mancanza di un leader?
No, la leadership non c'entra, c'entrano i contenuti. Quello che accade su scala nazionale ha ripercussioni sul piano locale. C'è una deriva lenta, le cose non si possono o vogliono cambiare.
Eppure cii sono appuntamenti elettorali serrati prima le Europee, poi le Regionali. In molti dal leghista Cantalamessa all'ex governatore Caldoro non sono coinvinti che nel 2020 esisterà ancora il centro destra. Come crede andrà finire?
Il rischio è concreto fino a quando si mantiene la schizofrenia di allearsi sui territori e farsi la guerra al governo.
E dei nomi che circolano come possibili candidati? Quello della Carfagna sembra buono per ogni stagione.
Lei ha un ruolo istituzionale preciso e credo che in questo momento possa aspirare ad un leadership nazionale. Ha appeal da sfruttare, ad ampio raggio, non alle regionali, seppure importanti. Poi non spetta a me dirlo, saranno scelte del partito.
Ma lei pensa che si possa ancora parlare di centrodestra? E se si in che termini.
Penso di si. Addà passà a nuttata. Ma a differenza degli altri non credo che il governo gialloverde possa sciogliersi a breve. I due leader sono molto più simili di quel che sembra. Al di là dell'affetto che sicuramente Salvini ha per Berlusconi, credo che con Di Maio ci siano molte cose in comune, con l'euro scetticismo che fa da collante. Abbiamo visto che le distanze che c'erano in Europa tra Lega e Cinque Stelle si sono ridotte di parecchio da quando stanno al governo insieme.
Berlusconi ma anche Renzi, Martina e gli altri sono convinti del contrario. A loro cosa sfugge che lei vede?
E' il loro modo di esorcizzare il timore che queste due forze di governo prendano sempre più piede. Allo stesso tempo è un modo per allontanare la certezza che anche se questo governo si sciogliesse, certo non toccherebbe a loro governare il paese.
Un dato è incontestabile: Forza Italia è in declino. Lei è stata tra le prime a lanciare l'allarme e a chiedere cambiamenti anche in Campania. Il risultato è stato il suo isolamento, perché ?
Di me non me ne importa proprio niente, io non sono il problema. Il problema è un partito che purtroppo non convince perché ha perso lo spirito di mediazione che aveva Berlusconi.
Tajani non ce l'ha e non è adatto a rivestire il ruolo che gli è stato assegnato, essendo in contemporanea vice presidente di Forza Italia e presidente del Parlamento Europeo.
E chi vedrebbe come braccio destro del Cavaliere?
Non lo so. Certo bisognerebbe trovare un modo di spiegare perché il partito faccia opposizione a questo governo, cosa che non credo gli elettori capiscano. Questa posizione avvicina Forza Italia al Partito Democratico. Qual è in questo momento la differenza tra Pd e Forza Italia? Io non la vedo. Nei pastoni televisivi, che po sono l'unica cosa che vede molta gente, non si colgono differenze, sono tutte e due opposizioni. Io sostenevo che andasse votata la fiducia al governo per evitare l'isolamento. Forza Italia fa opposizione al Pd e isolamento al governo? Non è possibile. Non si può fare opposizione al governo ed opposizione all'opposizione.
Ora che è passato del tempo lo può dire: perché ha lasciato Forza Italia? E poi, il suo futuro qual è?
Me ne sono andata da Fi non per conflitti interni, ma per la linea non condivisa. Dicevo che c'era il rischio di non essere compresi e infatti il partito ha dimezzato i consensi. Non so quale è il mio futuro, ma Berlusconi è sempre a me caro. Lui non si discute, si ama.
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