Ricordando Pino Rauti nel sesto anniversario della sua scomparsa
(G.p) Il 2 novembre di sei anni fa, è venuto a mancare, all'età di 85 anni, Giuseppe Umberto (detto Pino) Rauti. Combattente della Repubblica Sociale Italiana, tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano nel 1946, ideatore del Centro Studi Ordine Nuovo nel 1954, segretario nazionale del Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale dal 1990 al 1991.
Dopo il congresso abiura di Fiuggi, dal quale nacque la destra democratica e liberale di governo incarnata da Alleanza Nazionale, Rauti diede vita al Movimento Sociale Fiamma Tricolore di cui fu segretario fino al 2002 e successivamente al Movimento Idea Sociale. Deputato alla Camera rappresentò l'Italia al Consiglio d'Europa. Fu parlamentare europeo dal 1994 al 1999.
Da giornalista fu prezioso collaboratore de Il Tempo, storico quotidiano romano, e direttore del quotidiano nazional-popolare Linea ed autore di diversi saggi tra cui le idee che mossero il mondo.
In occasione del quinquennale della sua scomparsa, l'onorevole Bruno Esposito, ci inviò un ricordo del suo maestro di vita e di politica con il quale ha condiviso una vita di battaglie politiche e e culturali.
Pino Rauti ha scritto una pagina indelebile nella storia del Movimento tradizionalista di orientamento evoliano, operando una straordinaria sintesi fra impegno culturale volto alle “linee di vetta” di quel pensiero e l’impegno politico teso a tutelare i valori tradizionali delle identità minacciato dalla “mondializzazione” e la visione e la prassi dell’azione sociale del fascismo.
Le idee le analisi, la visione di Pino Rauti , enunciate già trenta o quaranta anni fa sono di straordinaria attualità e ad esse bisogna fare riferimento per affrontare i problemi epocali che investono l’Occidente, dalla crisi dell’uomo bianco, alle imponenti migrazioni, ai problemi dell’ambiente, al turbo capitalismo che affama i popoli e tant’altro ancora.
Un mio ricordo di Rauti pubblicato quando partì pe ril grande viaggio.
RispondiEliminahttps://galvanor.wordpress.com/2012/11/02/ciao-pino/