Gabriele Sandri, sono passati 11 anni, Forza Nuova non dimentica
(G.p) Undici anni fa moriva, ammazzato da un poliziotto scellerato, Gabriele Sandri. L’assassino se l’è cavata con sei anni di condanna, meno di quelli presi da uno dei suoi amici, che, furioso e indignato, partecipò alla guerriglia violentissima scatenata quella stessa sera a Roma e culminati con un assalto alla caserma di polizia.
Ogni tifoso di calcio ricorda bene quella data, quella domenica di notizie confuse, di decisioni sbagliate, di partite della serie A giocate comunque perché business is business e lo spettacolo deve andare avanti, di sgomento, commozione perché quel giorno il tifoso laziale Gabriele Sandri è entrato nei cuori e nelle menti di chi dj Gabbo neanche lo conosceva.
Una tragedia che non sarà mai dimenticata, non solo dai tifosi laziali ma dagli ultras di tutta Europa.
Infatti in questi undici anni non c'è una squadra, di qualsiasi categoria e di qualsiasi nazionalità che non ha reso omaggio a Gabriele, non abbia cantato un coro in suo onore, che non abbia esposto uno striscione con il volto di Gabriele.
Migliaia di ultras hanno fatto tappa all'autogrill di Badia Al Pino, luogo di tragedia e di pellegrinaggio ed hanno dedicato un pensiero e una preghiera per Gabbo.
In occasione dell'undicesimo anniversario della morte di Gabriele Sandri, Giuliano Castellino, storico ultras giallorosso, militante della destra radicale romana da quasi un trentennio, dirigente di Forza Nuova ci invia alcune sue personali considerazioni su quel fatidico 11 novembre che pubblichiamo per intero.
11 NOVEMBRE
Ci sono nemici ed odi che ci sono stati trasmessi.Abbiamo nemici ed odi che sono giusti avere e sentire. Sono nemici ereditati - con vanto ed orgoglio - dai nostri nonni e dai nostri padri...
Sono odi trasmessi di padre in figlio e che cesseranno solo quando in alto si innalzerà la bandiera della nostra vittoria...
Poi ci sono nemici ed odi che abbiamo conosciuto sulla nostra pelle, che scorrono nel nostro sangue.
Nemici che hanno sparato addosso e ucciso un nostro fratello, un ragazzo che camminava con noi, con il quale abbiamo condiviso gioie e dolori, sogni e presente ed insieme volevamo costruire un futuro.
C'è un odio, non più trasmesso, ma nato dentro il nostro cuore, perché uno sbirro infame - degno erede dei suoi avi con la stessa divisa - ci ha strappato un amico.
Un odio che aumenta ogni giorno, che non ci farà mai dimenticare che sarà SEMPRE "NOI CONTRO LORO".
Nel nome di Gabriele.
Per Gabriele. Con Gabriele.
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