Fico umilia la storia italiana: la protesta di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati
Il 20 novembre del 1918 si inaugurava la nuova aula della Camera dei Deputati. La seduta di apertura coincise con la celebrazione della cosiddetta vittoria mutilata della prima guerra mondiale.
Cent'anni dopo, il 20 novembre del 2018 si celebra a Montecitorio l'evento alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sull'interventismo e sul senso della patria non poteva non esserci polemiche politiche sostenute da Fratelli d'Italia che mentre ancora echeggiava l'inno nazionale, il gruppo parlamentare del movimento politico guidato da Giorgia Meloni, lasciava l'emiciclo per protestare contro l'intervento del presidente della Camera dei Deputati, Fico.
L'anti italiano presidente della Camera Roberto Fico, tuona Rampelli, ha umiliato con questa maldestra cerimonia, il sacrificio di 600 mila soldati caduti per la libertà e l'indipendenza del nostro paese dalle potenze straniere e quello di milioni di persone coinvolte in trincea e delle loro rispettive famiglie.
Libertà di cui lui e l’improbabile prof. Alessandro Barbero, presunto storico nostalgico della dominazione asburgica, precisa Rampelli, sono oggi beneficiari. Un’Aula disadorna e dimessa è stata costretta con la violenza a una lettura critica della vittoria e poi accompagnata nelle mille stagioni che hanno diviso il popolo italiano invece di celebrarne il momento più bello, più alto, più unificante”.
In altre e chiare parole precisa Rampelli, “nessun accenno alle foibe comuniste, all'autunno caldo comunista, al sessantotto comunista, al terrorismo comunista. Nel secolo trascorso, continua l'esponente di Frateli d'Italia, pare il comunismo sia stata una creazione fantastica, scomparso per magia anche dalla strabica quanto inutile parole ricostruzione filmica realizzata da Rai Storia, probabilmente sotto la regia attacca di qualche brigatista pentito”.
La sindrome di Tafazzi, conclude Rampelli, ha colpito ancora, artefici i soliti volti dell’intellighentia salottiera e rossa. In Francia Macron celebra la vittoria della Grande guerra alla presenza di Trump, Putin e di tutti i capi di Stato, perfino riabilitando il maresciallo fascista Petain.
Ignazio La Russa, tra i fondatori di Fratelli d'Italia, vice presidente del Senato, al termine della cerimonia ha avvicinato la storica Simona Colarizzi, autrice di una lectio magistralis dopo Barbero scandendo in pieno Transatlantico: "le devo dire che la sua lezione non mi è piaciuta e ritengo un errore averla tenuta in quest’aula”.
fico pagasse la colf
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