Con Rosso Istria il regista argentino Bruno rompe il silenzio sulle foibe
Ieri sera ho visto un film, "Red Land"... In italiano "Rosso Istria"... è una storia Italiana... una pagina di storia italiana... sepolta sotto i tomi polverosi del conformismo ideologico e culturale, della vulgata storica... e che consiglio a tutti di vederlo... dal 15 novembre al cinema... Dura poco meno di dure ore...
La sinossi ufficiale del film dice:
"Siamo nel settembre del 1943, nei giorni in cui nei territori italiani martoriati dalla guerra scoppia il caos: il maresciallo Badoglio, capo del governo italiano, chiede ed ottiene l'armistizio da parte degli anglo-americani e unitamente al Re fugge da Roma, lasciando l'Italia allo sbando.
L'esercito non sa più chi è il nemico e chi l'alleato.
Il dramma si trasforma in tragedia per i soldati abbandonati a se stessi nei teatri di guerra ma anche e soprattutto per le popolazioni civili Istriane, Fiumane, Giuliane e Dalmate, che si trovano ad affrontare un nuovo nemico: i partigiani di Tito che avanzano in quelle terre, spinti da una furia anti-italiana. In questo drammatico contesto storico, avrà risalto la figura di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, laureanda all'Università di Padova, barbaramente violentata e uccisa dai partigiani titini, per la sola colpa di essere Italiana."
Un bel film, ben recitato, ottimi attori... entrati perfettamente dentro la storia... al netto di qualche piccola libertà autoriale... che però nulla aggiunge o sottrae alla ricostruzione... è ben costruito, ottimamente montato, con dei flash back molto efficaci... e delle ricostruzioni forti... lo stupro, con un gioco di luci e ombre che lo fa sembrare infinito... la drammaticità delle ombre che allarga l'incubo dello stupro a tutte le donne, uscendo dalla vicenda specifica della Cossetto per arrivare a tutte le vittime, per la foiba... quella che per tanti anni era definita la cavea carsica, per diventare la fossa comune degli italiani dell'Istria e della Dalmazia, il salto nel buio... dentro il film c'è il tradimento degli italiani, il tradimento dell'amicizia, dell'infamia e della viltà di cui molti italiani, complici dei titini, si macchiarono... la ferocia, la violenza e l'odio... la pulizia etnica di un territorio... uno squarcio nel mondo torbido della ricostruzione storica... conformista.
Ieri sera il film mi è sembrato a tratti molto lento... ho pensato al cinema francese... i silenzi le immagini e la musica... alcune scene sembravano essere infinite, ma questa mattina a mentre fredda ho riflettuto sul tempo del dolore e della sofferenza... ed effettivamente il tempo della paura della sofferenza, del sacrificio e del dolore... è lungo, ci sembra infinito, quel tempo non passa mai... è lì immobile... quell'angoscia lenta e suggestiva attraversa le ossa per arrivarci fino al cervello in un dolore sordo che ci proietta dentro la storia.
un film crudo, realista... durante la proiezione in sala un signore si è sentito male... un esule... per fortuna nulla di grave, ma alcune sequenze filmiche per chi ha vissuto sulla propria pelle certe scene hanno probabilmente riaperto le ferite mai cicatrizzate di una sofferenza e di una violenza mai riconosciuta...
Andatelo a vedere, merita!!!
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