20 novembre 1994: il raid romanista a Brescia tra storia e leggenda
All’epoca gli scontri di Brescia, con il vicequestore Selmin accoltellato prima della partita Brescia-Roma, fecero molto scalpore. Passò allora – e anch’io la ripresi nella prima edizione di Fascisteria per poi aggiustare il tiro nella seconda– la narrazione di una spedizione punitiva dalle precise caratteristiche politiche, una rappresaglia fascista, vista i curriculum dei principali imputati, a partire da Maurizio Boccacci, che non era neanche tifoso della Roma e di alcuni leader delle frange più “toste” della curva giallorosa, Opposta Fazione in particolare. Già il processo di primo grado, però, tre anni dopo, ridimensionò il tutto a semplice violenza da stadio, cancellando i reati politici ma anche ridimensionando il reato ai danni del funzionario di polizia ferito. Tra gli assolti Daniele de Santis che poi tornerà alla ribalta per il "derby del bambino morto" e poi per l'omicidio di Ciro Esposito. Come finì il processo per Brescia ce lo racconta la Gazzetta dello Sport del 6 gennaio 1998. LEGGI TUTTO
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