Rivellini si rimette in proprio, con Napoli capitale per andare oltre la destra e la sinistra
Negli ultimi quarant'anni la destra non ha mai governato la città di Napoli. Non ci è riuscito il Movimento Sociale con Alessandra Mussolini nel 1993, non c'è riuscito Silvio Berlusconi, ora ci prova Matteo Salvini, con la sua Lega 3.0 sovranista e nazionalista.
Ma di cosa ha bisogno una destra rinnovata per trovare spazio in città? Di una classe dirigente degna di questo nome. A Mariano Paolozzi, collega di Cronache di Napoli prova a spiegarlo Crescenzio Rivellini, storico esponente del Movimento Sociale Italiano prima di Alleanza Nazionale poi, già europarlamentare e consigliere regionale, candidato, non eletto, alle ultime politiche di domenica 4 marzo nel collegio senatoriale uninominale di Torre del Greco per la coalizione di centro destra, ora esponente di primo piano di Fratelli d'Italia nel corso di una intervista che pubblichiamo per intero.
Rivellini come sta Napoli?
Male. E' totalmente fuori dal panorama politico nazionale ed europeo, ed è un problema per tutti. Ma la ghettizzazione l'ha voluta De Magistris ed è stata favorita dall'elezione di De Luca. Le priorità sono tante, ma la prima è questa: c'è mancanza di classe dirigente, di uomini politici di peso da Roma in giù. Faccio un esempio: il ministro per il Sud è un meridionale all'anagrafe, ma non ha mai toccato la carne viva del Mezzogiorno. Ha scelto un commissario a Bagnoli, dopo una trattativa sul commissario di Genova con la Lega, senza un contributo delle forze vive della città. I 5 stelle 3 anni fa potevano vincere a Napoli, hanno candidato uno juventino come Brambilla. Non ha mai fatto opposizione vera, come feci io con Bassolino, che tra l'altro era avanti anni luce rispetto Dema.
Oggi un ragazzo di 18-20 anni sa cosa è la destra, la sinistra, il fascismo o il comunismo? Sono categorie superate. C'è una visione del mondo di un certo tipo che non ha avuto occasione di governare, certo, ed ha il dovere di prepararsi. Sia per le regionali che per le comunali, che sono l'ultima speranza per il Mezzogiorno. Napoli è capitale, non del sud, ma del Mediterraneo. E' la chiave di volta per far ripartire l'Italia e l'Europa. Questo ce lo dobbiamo mettere in testa.
Io sono in Fdi, ma sono convinto che c'è bisogno di movimenti localistici. Napoli Capitale( associazione politico culturale da lui fondata che ha presentato una lista a sostegno del candidato sindaco di centro destra Lettieri eleggendo un consigliere comunale e diversi consiglieri municipali) tornerà protagonista. Annuncio una cosa: avete visto lo scempio del parco Virgiliano? Invece di fare petizioni inutili, vogliamo proporre l'autogestione. Con tutti i cittadini che vorranno partecipare, senza ideologie ma con una battaglia da condividere.
Quindi c'è bisogno di forme di partecipazione nuove. Di una destra nuova?
Si, una destra nuova. Oggi Salvini nei sondaggi è oltre il 30% e oltre il 20% al sud. Ma attenzione, dalla Lega precisano che adesso non vogliono struttura perché i voti li prende Salvini. E' offesa al Mezzogiorno. Non abbiamo bisogno di fantomatici uomini del destino, ma di politica sul territorio. Se non hai interesse ad organizzarti sul territorio perché i voti li prende Salvini, vuol dire che non hai interesse a dare un contributo alle prossime amministrative, ma l'unico vero obiettivo è mantenere la popolarità per sfruttarla al momento delle politiche. Come fai a fare liste e programmi credibili? E' offensivo nei confronti del sud, per questo a Matteo dico: fai attenzione.
Non posso. Sa perché ? Perché come si lancia un appello, una proposta ad un partito, la Lega, che non vuole strutturarsi? Stessa cosa per Forza Italia, che ha sempre scelto per Napoli Papi stranieri, ad esempio l'ipotesi Mara Carfagna o scelte fuori dagli schemi vedi Lettieri. Siamo ad un'altra epoca. Si deve creare una classe dirigente nuova.
Quindi, cosa prevede per i prossimi appuntamenti?
Possiamo trovarci alleanze atipiche. Chi dice che l'alleanza di governo non diventi politica? Se Salvini vuole dare un segnale forte, strutturi un suo partito. Cosi come nacque la Lega al Nord federando movimenti, lo faccia al Sud. Se vuole aiutare il Sud, deve trovare sintesi e rapporti con le realtà locali. Fai la Lega dando dignità alle comunità locali, questo direi a Matteo. Tra l'altro, qualche settimana fa, parlando con Irene Pivetti, mi ha ricordato che io portai Borghezio a Napoli, che mi candidò sindaco. Scherzando Irene mi ha detto: se invitavi Salvini ora eri ministro. Una battuta di una autorevole esponente leghista che mi ha fatto piacere.
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