Funerali di Giardini, la solidarietà di Forza Nuova agli indagati
Lo scorso 7 settembre andava oltre Nando Giardini, esponente storico della Destra in Calabria, tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano, di cui fu più volte consigliere comunale e regionale.
Il giorno successivo, a Catanzaro, furono celebrati i funerali conclusi con il rito del Presente.
Infatti dopo la celebrazione della Santa Messa, all'uscita della bara dalla chiesa i partecipanti hanno risposto "presente" al grido Camerata Nando Giardini, facendo il saluto romano, come prevede un rito ormai consolidato.
Un rito che non poteva non scatenare infinite polemiche portate avanti dagli esponenti di Liberi ed Uguali che hanno fatto addirittura un'interpellanza alla Camera dei Deputati e dell'associazione nazionale partigiani e che ha portato all'identificazione di 10 persone da parte delle forze dell'ordine di alcuni dei presenti al funerale, come riporta anche la Gazzetta del Sud.
Ad esprime solidarietà agli indagati, in una nota, diffusa alla stampa, che riportiamo per intero, è Davide Pirillo, coordinatore regionale della Calabria di Forza Nuova .
Appreso dai giornali della identificazione di alcuni dei presenti al funerale, voglio portare a questi la vicinanza di tutto il movimento di Forza Nuova e della segreteria regionale e contestualmente lanciare una “chiamata alle armi" a tutti i camerati di Catanzaro, di tutti i movimenti presenti sul territorio (al di là del proprio logo di partito), a scendere in piazza insieme a noi nella giornata del 7 ottobre, quando proprio a Catanzaro il nostro movimento attraverserà la città con un suo corteo. Offriamo questa nostra azione politica come trampolino di lancio per una protesta pacifica e coordinata contro questi che ci sembrano veri e propri tentativi di repressione, affinché l'opinione pubblica e le istituzioni competenti, siano sensibilizzate a far cadere nel nulla questo, che se verrà mandato avanti diverrà solo un processo farsa, una bolla di sapone che esploderà inesorabilmente e giustamente in tribunale, lasciando il nulla dietro di sé, non solo, facendo inoltre sperperare molti soldi dei contribuenti italiani, in quanto, come ricordavo prima, la Corte di Cassazione in tutti i casi similari ha sancito che fare il saluto romano durante una cerimonia di commemorazione non è reato."
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