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Fratelli d'Italia (coltelli): Taglialatela dice addio


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(A.M)Dopo il flop elettorale di Fratelli d'Italia alle scorse elezioni politiche di domenica 4 marzo con nessun eletto conquistato nel collegio di Napoli né al Senato, né alla Camera dei Deputati, del deputato Marcello Taglialatela, storico esponente della destra partenopea, già assessore della giunta Rastelli, deputato dalla XIV alla XVII in Alleanza Nazionale prima, nel Popolo delle libertà poi, infine in Fratelli d'Italia raggruppamento politico di cui è stato tra i fondatori si erano perse le tracce.
In dissenso dalle decisioni prese dal suo partito, ad Avellino, aveva partecipato ad una iniziativa elettorale organizzata dal Movimento nazionale per la sovranità, raggruppamento politico guidato da Gianni Alemanno alleato con la Lega, in virtù di un patto federativo, per sostenere le ambizioni del candidato sindaco identitario Sabino Morano. Era il 4 giugno. Da quel giorno, l'ex deputato non ha partecipato a nessun incontro o iniziativa politica, né rilasciato dichiarazioni alla stampa ed alle televisioni.
Sul quotidiano Il Mattino, di domenica 23 settembre, il collega Carlo Porcaro, in concomitanza con la festa nazionale di Fratelli d'Italia che si conclude oggi a Roma, intervista l'ex deputato di Fratelli d'Italia sui temi dell'attualità politica.
Intervista che pubblichiamo per intero.


Non sento Giorgia Meloni dalle elezioni politiche dello scorso 4 marzo. Non ho sentito neanche Matteo Salvini a dire il vero, ma Gianluca Cantalamessa si, l'ho visto crescere nel nostro vecchio partito. Assente alla festa nazionale di Fratelli d'Italia, ad Atreju sull'isola tiberina, l'ex deputato Marcello Taglialatela ufficializza il suo divorzio dal partito di destra. 

Con la sua associazione Campo Su guarda con estrema attenzione alla linea del governo giallo verde. Nessun cambio di casacca, almeno al momento, ma l'attrazione verso la Lega appare fatale. In tanti stanno bussando alla porta dei salviniani che però non sono disposti a consentire l'ingresso a chiunque: le nuove adesioni, annunciate a luglio, non sono infatti mai state formalizzate.

Taglialatela, non è andato alla festa di Fratelli d'Italia ed è assente dal dibattito politico da mesi: ha lasciato definitivamente il partito?
Ero responsabile del Mezzogiorno in Fratelli d'Italia, un incarico che non mi è stato rinnovato. In ogni caso, non sento Giorgia Meloni dal giorno delle elezioni politiche: è finito tutto lì. Il 4 marzo è stato assunto un atteggiamento contraddittorio che non ho affatto digerito e soprattutto che nessun elettore ha davvero compreso. Stare fuori dal Governo dopo aver chiesto una poltrona e contemporaneamente rimanere nella coalizione di centro destra non p servito a nulla, perché la maggioranza degli italiani ormai chiede alla politica che si schieri, che prenda una posizione e risolva i problemi concreti.

Quindi le piace questo governo M5s Lega anche se sembra privilegiare l'asse verso il Nord?
Guardo con simpatia a questo Governo per le posizioni assunte sulla politica economica e sulla politica estera: sento di condividerle. Poi va detta un'altra cosa, M5S e Lega stanno provando a mantenere le promesse fatte in compagna elettorale: rispetto all'operato di chi li ha preceduti, già mi pare tantissimo. Inviterò esponenti di entrambe le forze di Governo alla festa della mia associazione ‘Campo Sud’”.


In tanti, nella destra campana, sono ormai affascinati da questa nuova Lega: sta lavorando anche lei ad un passaggio? 
“Non ho sentito Matteo Salvini, meglio dirlo subito a scanso di equivoci. Non c’è più il nome Nord dal simbolo della Lega, ma è ancora una formazione con una chiara matrice settentrionale. Quando diventerà un partito a carattere nazionale, allora sarà diverso: devono ancora compiere un passo definitivo in tal senso. Lo auspico per il bene dell’Italia”. 

Avrà però sentito il coordinatore regionale leghista Gianluca Cantalamessa, con cui avete militato in An? 
“Gianluca l’ho visto crescere ed abbiamo militato nelle fila dello stesso partito. Preferisco però evidenziare l’esigenza di mettersi in gioco: si fa troppo poco per contrastare chi governa male la nostra città senza avere idee e proposte”.

 Si riferisce alle iniziative dell’opposizione di centrodestra in Comune?
“Sì. Prima c’era Mara Carfagna che interveniva spesso e dava battaglia in aula e fuori contro de Magistris: ora dove sta? Perché non parla più? Va detto che il sindaco, una volta ottenuta la norma salva-debito, non ha più proferito parola sul Governo: ho tanto la sensazione che voglia farsi cacciare, non amministrare più e tornare a fare il sindaco di strada”

L’anno prossimo si vota alle Europee, nel 2020 ci saranno le Regionali: pensa di candidarsi?
“Con i dirigenti nazionali di Fratelli d’Italia non ho avuto problemi di natura personale né voglio ora dare l’impressione di aprire certe riflessioni per concorrere ad una candidatura. Certamente le questioni locali non sono state gestite bene. Comunque, dopo 25 anni di impegno politico, non si devono per forza avere incarichi pubblici”

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