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Fratelli d'Italia, Giuliana: la Balena Bianca spunta anche tra i monti

In merito al dibattito suscitato dalla nostra inchiesta sull'opa democristiana su fratelli d'Italia riceviamo e volentieri pubblichiamo un contributo di  Emilio Giuliana, storico esponente della destra trentina, già consigliere comunale di Trento.


Nicolas Davila asseriva che le aristocrazie partoriscono la storia, le democrazie gli aborti; la partitica è uno degli aborti democratici, aggregazioni al quale interno sono sconosciute coerenza ed onesta intellettuale. Alleanza Nazionale è stato un caso emblematico. Consumata l’esperienza alleanzina, il testimone è stato raccolto da Fratelli d’Italia, ripercorrendo nelle modalità il solco tracciato dal partito che fu di Gianfranco Fini. Meloni, contrariamente ai suoi continui richiami a posizionamenti e strutturazione sovranista e conservatrici di Fratelli d’Italia, nei fatti va in direzione opposta, ovvero continua ad imbarcare democristiani, che non ci sarebbe niente di male se fossero della stessa stoffa del conservatore Amintore Fanfani, purtroppo sono i democristiani della peggior specie, tutti coloro che hanno avuto il modello liberale di Alcide Degasperi (cofondatore del Bilderberg). Né è prova un caso attuale, l’ingresso di Fitto, ma vi è una vicenda analoga ma meno conosciuta consumatasi qualche settimana prima in Trentino.
Dopo le elezioni del 4 marzo a Trento è stato eletto senatore per Fratelli d’Italia un democristiano degasperiano, il quale nel giro di poco tempo ha fatto fuori la segretaria storica di Fratelli d’Italia in Trentino e messo in minoranza e tacitati i militanti della “destra sociale”. Quest’ ultimi in previsione delle elezioni regionali che si terranno in Trentino il 21 ottobre mi avevano chiesto di entrare in lista, in virtù del fatto che sono stato l’ultimo consigliere eletto in comune a Trento per Alleanza Nazionale/ Fiamma Tricolore e per l’impegno politico associativo seguito negli anni. Morale della “favola”, sono stato tenuto fuori dalla lista perché conservatore, perché sovranista, perché cattolico, queste le motivazioni addotte dal senatore che ha preso in mano FDI in Trentino, motivazioni accolte dalla Meloni. Al peggio non c’è mai fine, infatti la lista si è potuta pregiare e vantare d’aver assoldato l’ex questore di Trento Massimo d’Ambrosio, andato in pensione il 31 agosto, annunciata la sua candidatura il 1° settembre. L'ex questore di Trento candidato di punta di Fratelli d'Italia in Trentino. Scelta voluta dai vertici locali, protetta ed approvata da Meloni in persona. Leggete la dichiarazione che segue, pubblicata sul quotidiano il Trentino.
L’8 marzo -giorno di festa per le “donne”- a Trento durante una manifestazione dei No Global pro donna, quest'ultimi sono stati aggrediti dai loro compari Anarchici. A qualche giorno dei fatti, sui quotidiani locali l’ex Questore, così aveva definito l’accaduto: "un’azione squadrista, di stampo fascista…"; (Trentino 10/03/2017). Dall’anno del suo insediamento a Trento -2015- al suo pensionamento il 2018 la città di Trento ha avuto un declino vertiginoso. Il Questore che l’ha sostituito ha dichiarato, che per le strade della città serve molta più polizia (quotidiano l’Adige 5/9/2018). La seconda candidata di punta viene da Progetto Trentino movimento politico locale, il quale fondatore Silvano Grisenti ex assessore e deus macchina della provincia di Trento condannato nel 2011 dalla Corte d'appello di Trento per l’inchiesta Giano Bifronte, condanna diventata definitiva in Corte di Cassazione. Altro candidato di spicco Ettore Zampiccoli, democristiano di lunghissimo corso con conosciute vocazioni asburgiche…
Allarmi, allarmi siam chiacchieroni!!
Emilio Giuliana

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