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Controordine. Carminati e Buzzi sono mafiosi. Ma riducono le condanne


Dai primi flash di agenzie emergono tre dati clamorosi sulla sentenza d'appello di Mafia capitale:

1. L'associazione mafiosa c'è.

2. Pur essendo riconosciuto un reato più grave le pene sono ridotte (6 mesi in meno a Buzzi, 5 anni e mezzo a Carminati)
3. Il capo della banda (come abbiamo sostenuto dal primo momento) è Buzzi (18 anni e mezzo) e non Carminati (14 anni e mezzo).
L'ex terrorista nero Massimo Carminati e il ras delle cooperative Salvatore Buzzi erano ai vertici di un'associazione di tipo mafioso. Lo ha riconosciuto la terza corte d’appello di Roma nel processo al "Mondo di Mezzo"  attenuando le pene ai due boss ma ribaltando l’impostazione dei giudici di primo grado. Il collegio, presieduto da Claudio Tortora, ha attribuito a 18 dei 43 imputati, a vario titolo e a seconda delle diverse posizioni processuali, l’articolo 416 bis, o il solo concorso esterno, e l’aggravante del metodo mafioso previsto dall’articolo 7 della legge del 1991. Oltre ai nomi di Carminati e Buzzi, la lista comprende quelli di Claudio Bolla (4 anni e 5 mesi), Riccardo Brugia (11 anni e 4 mesi), Emanuela Bugitti (3 anni e 8 mesi), Claudio Caldarelli (9 anni e 4 mesi), Matteo Calvio (10 anni e 4 mesi), Paolo Di Ninno (6 anni e 3 mesi), Agostino Gaglianone (4 anni e 10 mesi), Alessandra Garrone (6 anni e 6 mesi), Luca Gramazio (8 anni e 8 mesi), Carlo Maria Guarani’ (4 anni e 10 mesi), Giovanni Lacopo (5 anni e 4 mesi), Roberto Lacopo (8 anni), Michele Nacamulli (3 anni e 11 mesi), Franco Panzironi (8 anni e 7 mesi), Carlo Pucci (7 anni e 8 mesi) e Fabrizio Franco Testa (9 anni e 4 mesi). 
Altre 13 condanne sono state inflitte per reati che vanno dalla corruzione all’estorsione, alla turbativa d’asta: Antonio Esposito (2 anni e un mese), Giovanni De Carlo (2 anni), Mirko Coratti (4 anni e 6 mesi), Sandro Coltellacci (4 anni e 6 mesi), Franco Figurelli (4 anni), Mario Cola (3 anni), Cristiano Guarnera (4 anni e 8 mesi), Guido Magrini (3 anni), Pier Paolo Pedetti (3 anni e due mesi), Mario Schina (4 anni), Angelo Scozzafava (2 anni e 3 mesi), Giordano Tredicine (2 anni e 6 mesi) e Tiziano Zuccolo (9 mesi). 
Otto imputati sono stati assolti e due hanno patteggiato la  pena. L’assoluzione è stata disposta nei confronti di Stefano Bravo, Pierino Chiaravalle, Giuseppe Ietto, Sergio Menichelli, e un imputato che ha chiesto la rimozione dei suoi dati invocando il diritto all'oblio (per non aver commesso il fatto) e Nadia Cerrito (perché il fatto non costituisce reato), tutti condannati in primo grado. Confermata l’assoluzione per Rocco Ruotolo e Ruggiero Salvatore, per i quali l’accusa, sia in primo che in secondo grado, aveva chiesto la condanna per associazione di stampo mafioso. A patteggiare la pena sono stati l’ex componente del Tavolo di coordinamento sugli 
immigrati del Viminale, Luca Odevaine (5 anni e 2 mesi), e l’ex funzionario del X Dipartimento Claudio Turella (6 anni).

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