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Raid razzisti, a uno degli universitari sospettati sequestrati opuscoli del Blocco Studentesco

Il materiale sequestrato ai tre studenti
Tre studenti universitari di Ceprano, in provincia di Frosinone, sono indagati a piede libero, con l’accusa di aver messo a segno raid razzisti contro immigrati ospitati nei centri di accoglienza della zona. Si tratta di tre insospettabili, incensurati e appartenenti a famiglie "bene" del paese.
I tre giovani sono indagati in particolare nell’ambito delle indagini avviate dalla polizia dopo due episodi di danneggiamento nei centri di accoglienza a Roccasecca e Ceprano e sulla base di segnalazioni di alcuni responsabili di cooperative sociali, che gestiscono l’accoglienza di cittadini extracomunitari, venuti a conoscenza da alcuni migranti di essere stati aggrediti per strada da
giovani a bordo di auto e insultati con offese a sfondo razziale. A Ceprano, la notte del 22 marzo scorso, furono lanciati sassi e incendiato il portone. Le ipotesi di reato sono propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, minacce, stalking, lesioni personali, percosse, danneggiamento.
In otto mesi di 'scorribande' da parte degli indagati, scrive Frosinone Today, la Polizia ha accertato almeno sette episodi di aggressione a sfondo razziale. Nella giornata di ieri sono state effettuate delle perquisizioni nelle abitazioni dei tre. Due di loro sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Spaziani e Pierluca D’Orazio e negano ogni fatto loro contestato. Nelle abitazioni sono stati ritrovati opuscoli del “Blocco studentesco”, bastoni, mazze da baseball, sfollagente, coltelli e oggetti di propaganda fondati sulla superiorità razziale. Oltre ai telefoni cellulari ed ai computer sono stati sequestrati anche proiettili ed armi regolarmente denunciate.“










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