Castel del Rio, domanda anti Salvini nel compito di italiano. Insorgono Lega e sovranisti
Come possiamo avere macchine con un’energia che non inquina? Come risolvere la desertificazione? Come smettere la guerra? Come guarire molte malattie?". Fin qui, nulla di strano. Normali domande inserite da qualsiasi professore per un normale compito in classe da sottoporre ai propri studenti delle scuole medie. Poi spunta la seguente domanda: "Come facciamo a cacciare Salvini?
L'insolita domanda, con nessuna finalità didattica per gli studenti, è stata sottoposta agli studenti di una scuola media inferiore di Castel del Rio, comune di poco più di 1000 abitanti della città metropolitana di Bologna.
Una domanda che non poteva non scatenare infinite polemiche politiche, sostenute con forza e vigore da Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega e da Gianni Alemanno leader del Movimento nazionale per la sovranità,
Il consigliere regionale del Carroccio, in una nota, diffusa alla stampa cosi dichiara: " Si tratta di un fatto, qualora confermato, gravissimo se è vero che stiamo indagando sulla veridicità della segnalazione che ci è arrivata, è anche vero che sin da ora è possibile trarre alcune conclusioni incontrovertibili: come si fa a porre una domanda simile a dei ragazzini di 11-14 anni?. A quell’età i ragazzi vanno educati, devono imparare la lingua italiana, la matematica, le scienze, la geografia, le lingue straniere. Vanno a scuola per imparare e farsi una cultura senza condizionamenti esterni, tanto più se questi sono di matrice politica. L’ideologia e la propaganda devono stare fuori dalle aule, soprattutto quando in queste siedono dei ragazzini. Il solo pensare di sottoporre un compito in classe porgendo una domanda simile agli studenti significa non essere in grado di adempiere con correttezza alla propria professione di insegnante, che è, per l’appunto quella di formare e fornire nozioni essenziali per la vita quotidiana"
Gianni Alemanno, in una dichiarazione rilasciata sulla propria pagina Facebook, che riportiamo per intero, parla di un vero e proprio plagio delle menti di ragazzi in età scolare, chiedendo l'intervento del Ministro della Pubblica Istruzione per sospendere dall'insegnamento il docente.
Adesso si è superato ogni limite nel plagiare i ragazzi delle scuole. È inammissibile che un tema politico, posto addirittura sul piano della criminalizzazione di un esponete di governo, venga accettato nelle classi di una scuola pubblica. Cosa sarebbe successo se in altri tempi qualcuno avesse proposto in una classe scolastica di cacciare Prodi o D’Alema? Intervenga subito il Ministro dell’Istruzione Bussetti per sospendere dall’insegnamento la docente che ha permesso questa situazione e si stabilisca un codice di comportamento per impedire simili strumentalizzazioni politiche del tutto diseducative per i nostri ragazzi
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