Boom di nozze alla "Villa del Duce", le donne del Pd rosicano
"Villa Mussolini torni a chiamarsi Villa Margherita, il nome che aveva in origine, prima che la comprasse Rachele Mussolini. Utilizzare quella struttura per eventi e matrimoni definendola 'villa del Duce' è inappropriato: evoca un luogo di morte". A chiederlo sono le Donne Pd di Riccione facendo seguito alla diffusione dei dati sulle cerimonie celebrate nella dimora - ristrutturata dal Comune romagnolo che la gestisce in comodato gratuito per 35 anni - che appartenne appunto alla famiglia di Benito Mussolini.
Nello stesso sito del Comune di Riccione la Villa Mussolini appare nel tariffario per le celebrazioni dei matrimoni: da 300 a 500 euro per i residenti, a seconda dei giorni e della scelta su interno o il giardino, da 350 a 650 euro per i non residenti. E quest'anno sono dodici le coppie che hanno scelto di sposarsi civilmente in questa dimora. Il problema, dicono le donne Dem è il nome. E la bagarre si è scatenata quando la sindaca eletta nella lista civica di centro destra Renata Tosi, annunciando il boom di richieste per sposarsi a Riccione e in quella villa, la definita la "villa del Duce". "Inaccettabile e offensivo", la replica delle donne democratiche.
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Ma quanto rosicano?
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