Sequestrato il passaporto a un indipendentista sardo combattente nella guerriglia curda
Questa mattina la Polizia, nell’ambito di un’operazione dell'AntiTerrorismo di Cagliari, ha eseguito perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di tre italiani residenti in Sardegna, due a Cagliari e uno a Nuoro, coinvolti in attività di combattimento all'estero, in particolare nello scenario bellico siriano - iracheno.
L’indagine della Digos di Nuoro e del Servizio per il contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno del Viminale è partita dalla diffusione in rete di una foto scattata in Siria in cui sono ritratti due militanti in tuta mimetica con il volto travisato, uno imbracciante un Kalashnikov ed uno col pugno sinistro alzato, dietro tre bandiere che rappresentano la Bretagna Antifascista e i Quattro Mori la Sardegna. I due militanti ritratti nell'immagine sono Olivier Francois Jean Le Clainche (conosciuto col nome di battaglia Kendal Breizh) un bretone morto in combattimento il 18 febbraio scorso e Pierluigi Caria.
Alla luce dei riscontri acquisiti nel corso dell’attività investigativa, l'Antiterrorismo di Cagliari ha indagato l'indipendentista sardo per il reato di cui all’art. 270 bis del c.p. per aver partecipato alle associazioni Unità di Protezione del Popolo (Yekìneyên Parastina Gel - YPG) e International Freedom Battallion (IFB), gli è stato notificato un decreto di sequestro preventivo del passaporto perché sottoposto a divieto di espatrio. Caria, 33 anni cresciuto in ambienti indipendentisti, dove è conosciuto con il nomignolo di "Luiseddu" (Luigino in lingua sarda), ha combattuto con le milizie curde e sarebbe stato in procinto di ripartire per il "fronte": Iraq e da qui in Siria. L’uomo avrebbe sostenuto il Partito dei lavoratori del Kurdistan, il PKK - ritenuto dalla Turchia e anche dalla Ue un’organizzazione terroristica ma da sempre in prima linea contro l’Isis - anche attraverso i social media a sostegno del Kurdistan libero.
Nel video, pubblicato sul nostro canale youtube, un messaggio dal fronte dello YPG di un combattente italiano, noto dirigente del movimento antagonista. In questo caso siamo invece in presenza di militanti dei movimenti indipendentisti, uniti nella comune battaglia per la libertà dei popoli.
Perché non hanno arrestato anche quel Pineschi allora?
RispondiEliminaNessun arresto, solo divieto di espatrio. Il ritiro del passaporto è sufficiente a evitare la ripetizione del reato.
RispondiEliminaOk, perquisizione e divieto di espatrio. Ma la mia domanda resta la stessa: perché non farlo con gente che ne ha fatto uno specchietto per le allodole come quel Pineschi? Che fa il figo sui social e si rivende corsi e corsetti per i polli portando come curriculum la sua permanenza in Kurdistan?
Eliminasinceramente? non conosco l'inchiesta ...
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