Per la morte di Novi già spunta la tesi del complotto
Un incidente, un brutto incidente. La vittima è Emiddio Novi, una carriera al quotidiano il Roma di Achille Lauro a Napoli, un giornalista di destra-destra, poi diventato senatore tra le fila di Forza Italia. E’ morto nel suo paese natale, un piccolo centro pugliese, travolto da un automezzo addetto alla raccolta dei rifiuti che faceva marcia indietro. Una dinamica davvero singolare.
Così la Voce delle Voci, la testata napoletana vicina al movimento antimafia, lancia la tesi del complotto sulla morte di Novi. Non desti stupore che l'articolo ometta il Giornale di Napoli, il principale quotidiano a cui è legata la storia professionale di Emiddio. Il direttore della Voce, Andrea Cinquegrani proviene anche lui dai ranghi del Roma, un giornale molto di destra che ha fatto diventare giornalista professionista anche lui, poi diventato molto di sinistra.
L'articolo richiama due gialli, mai risolti e ben presto archiviati dalla magistratura. La fine del numero uno delle Ferrovie Lorenzo Necci, l’uomo di tutti i segreti delle FS e non solo, il quale mentre procedeva a lenta andatura in bicicletta tra le campagne venne travolto da un’auto. La morte, due anni fa, di uno dei pm più impegnati alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sul fronte dei traffici della monnezza tossica e milionaria, Federico Bisceglia, che perse la vita in un incidente ancora più enigmatico. Procedeva lungo la Salerno Reggio Calabria e la sua auto sfondò il guard rail urtando con violenza. Mezz’ora prima c’era stata la segnalazione di un incidente, ma in senso inverso. Lui perde la vita ma una signora che viaggiava in auto esce illesa, viene ricoverata per due giorni all’ospedale di Salerno e pare che niente abbia mai dichiarato a verbale circa la dinamica dell’incidente.
Per la Voce della voci ci sarà lo stesso copione. Intanto ricordano che "sul web circolano non poche notizie, ovviamente oscurate da media ufficiali, da quella carta stampata che diventa sempre più carta straccia. Ecco cosa c’è scritto in un post del senatore 5 Stelle Elio Lannutti, presidente onorario di Adusbef, l’associazione nata a tutela dei risparmiatori: “Il presidente Iri che fu l’esecutore per vendere le Autostrade ai Benetton era stato Gian Maria Gross Pietro, un distinto signore che si preoccupava per il suo futuro. Lasciata l‘Iri fu assunto dai Benetton, con 1 milione di euro netti al mese. Qualche giorno prima lo stesso Novi aveva scritto un più articolato post, titolato Il Compagno Benetton. "
Un editoriale che abbiamo ripreso anche noi di Fascinazione e che ha superato i centomila lettori tra le tante condivisioni nei social.
Ai funerali, che si sono svolti sabato a Sant'Agata di Puglia, nei ringraziamenti alla fine della cerimonia, il figlio Errico, giornalista al Dubbio, ha chiesto la verità sulle modalità dell'incidente ma al tempo stesso ha fatto un esplicito appello a non evocare scenari da "delitto del potere".
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