Minacciò gli animalisti inneggiando al Duce: gli negano il porto d'armi
Dodici anni fa era stato denunciato per avere inviato un'e-mail minacciosa, culminante nell'esclamazione 'W il Duce', ad alcuni attivisti della Lega per l'abolizione della caccia. Ed è anche per questo motivo che, a un piemontese, le autorità di polizia hanno negato il rilascio della licenza per il porto di fucile a uso caccia. L'uomo ha presentato un ricorso al Tar, a Torino, che è stato respinto.
Il messaggio, di cui in seguito si occupò un giudice di pace, conteneva in allegato l'immagine di un capriolo morto con accanto un fucile. "Questa - era il testo - è la fine che farete voi protezionisti di merda. La caccia è il piacere dei re e il re dei piaceri, perciò attenti: non provate a fermarci o sarete voi il nostro prossimo trofeo. W Diana, W il Duce".
Il collegio del Tar presieduto da Domenico Giordano ha fatto presente che una licenza per il porto di un fucile "può essere negata anche in assenza di sentenza di condanna per specifici reati connessi al corretto uso delle armi", perché l'autorità amministrativa, nella sua piena autonomia, in questa materia può "valorizzare vicende e situazioni personali che non assumono rilevanza penale".
In questo caso, in particolare, "la gravità dei fatti addebitati al ricorrente, collocati in un contesto di situazione di conflittualità con le associazioni ambientaliste, hanno ragionevolmente indotto l'amministrazione a vietare la detenzione di qualsiasi arma sulla base di una valutazione di non completa affidabilità".
FONTE: LA REPUBBLICA
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