Nave Diciotti, Alemanno denuncia il Pm che ha indagato Salvini
Alla fine, come si legge dal quotidiano IlGiornale.it, la denuncia non è arrivata solo a Salvini, ma anche al pm che ha deciso di indagarlo nell’ambito della vicenda relativa alla nave Diciotti, ferma al porto di Catania con a bordo circa 150 immigrati. Luigi Patronaggio, procuratore capo di Agrigento, sarà infatti denunciato da Gianni Alemanno per "attentato contro i diritti politici del cittadino". L'ultimo epilogo di un braccio di ferro che dura da giorni tra l'Italia e l'Unione europea, con il Ministro Matteo Salvini che ha bloccato lo sbarco sul territorio italiano dei migranti irregolari, ad eccezione dei 27 minori e dei 16 africani che nelle ultime ore sono stati fatti scendere per emergenza sanitaria.
Secondo Alemanno "l'avviso di garanzia inviato a Salvini potrebbe infatti essere visto come un tentativo di impedire a un Ministro di svolgere la sua attività d'indirizzo politico direttamente conseguente dal voto espresso dalla maggioranza degli italiani sulla base di ben precisi impegni elettorali".
"Come Segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità - ha spiegato Gianni Alemanno - ho anche dato mandato al nostro ufficio legale di verificare la possibilità di denunciare il pm Luigi Patronaggio ai sensi dell'Art. 294 del Codice Penale che sanziona gli 'Attentati contro i diritti politici del cittadino'. Questo articolo - ha spiegato in una nota l'ex sindaco di Roma - recita: 'Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l'esercizio di un diritto politico (...) è punito con la reclusione da uno a cinque anni' in applicazione degli articoli 48 e 49 della Costituzione".
Quella di Alemanno non sembra essere un'iniziativa isolata ma un'azione politica condivisa da tutto il movimento, in quanto, un altro esponente di primo piano di MNS, il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Michele Facci, sempre in queste ore ha deciso di autodenunciarsi ai carabinieri per solidarietà nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Facci ha motivato la propria decisione di autodenunciarsi con un post su Facebook: “Se indagate Salvini, indagate tutti i 5.698.687 suoi elettori! A partire da me” ha scritto sulla propria pagina, accompagnando la frase con la fotografia nella quale è esposta ben in vista l’autodenuncia, fatta presso la caserma dei Carabinieri di Alto Reno Terme.
“Ho ascoltato i commenti – ha spiegato ai colleghi di ilSicilia.it – e vista la situazione paradossale di questa nave, la cosa più sorprendente è la ventilata contestazione a Salvini di ipotetici reati a seguito del sopralluogo del magistrato Patronaggio di Agrigento. Contestualmente, da Bologna un gruppo di avvocati di area antagonista ha avviato una campagna online di sollecitazione pubblica a denunciare Salvini, prendendo di mira il ministro dell’Interno. E quindi, a questo punto, se dovesse mai essere contestato un reato a Salvini va da sé che coloro che lo hanno votato e lo sostengono sono i mandanti. Se mai voi voleste indagare Salvini, a quel punto indagateci tutti”. L’autodenuncia è stata mandata anche alla procura di agrigentina che ha ipotizzato il reato contro “ignoti”.
Aldilà di come la si pensi su questa vicenda è senz'altro affascinante leggere sui social che gli elettori di Salvini si sentano indagati insieme a lui. Un fatto più unico che raro in politica. Soprattutto in questa Italia dove, solo qualche mese fa, commentavamo la disaffezione degli italiani alla politica, l'astensionismo alle urne e i militanti dell'antipolitica.
@AntonioCacace
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