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In 3000 alla fiaccolata in ricordo di Paolo Borsellino

Anche quest'anno, come  da ventidue anni a questa parte, ogni 19 luglio le strade di Palermo vengono illuminate da migliaia di fiaccole per ricordare il sacrificio di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta uccisi nella strage di via D' Amelio.
Un corteo silenzio, senza protagonismi e senza passerelle, organizzata dal Coordinamento Comunità 92 e del Forum XIX Luglio che è arrivato nel luogo della strage dove viene deposto un tricolore.
Molti partecipanti al corteo indossavano una maglietta su cui era stampa la seguente frase di Borsellino: "forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri".

Una frase emblematica che si collega ad oltre 2 decenni di depistaggi per nascondere la verità su mandanti ed esecutori di quell'eccidio.
Depistaggi che sono ben descritti nella sentenza del Borsellino quater che delineano i contorni di quella strage, la cui matrice non era solo mafiosa.
Alla fiaccolata erano presenti davvero migliaia di persone. Gente comune, militanti del variegato mondo della destra,( da Casa Pound a Fratelli d'Italia, alla Lega) esponenti politici come il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, il sottosegretario Stefano Candiani (Lega) gli assessori regionali Pappalardo e Cordaro, Giorgia Meloni, leader indiscussa di Fratelli d'Italia, Salvo Pogliese, sindaco di Catania, Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma ora leader del Movimento nazionale per la sovranità ed altri sindaci e consiglieri comunali di vari centri della Sicilia ed oltre 60 tra associazioni culturali e movimenti territoriali.
 Il corteo ha attraversato via Libertà, via Autonomia Siciliana, arrivando in via D’Amelio dove è stato deposto un tricolore e intonato l’inno nazionale.

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