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Orlando, porti aperti agli immigrati, porte chiuse ai palermitani. Lo striscione di protesta di Audaces

Nella notte tra l'11 e il 12 giugno i militanti della comunità identitaria Audaces hanno affisso uno striscione di fronte il palazzo delle aquile, sede del comune di Palermo. "Orlando paladino dell'accoglienza, porti aperti agli immigrati, porte chiuse ai palermitani.
Il senso di questa iniziativa fortemente critica nei confronti di Leoluca Orlando, primo cittadino di Palermo ci viene chiarita da una breve nota, diffusa alla stampa, dalla comunità identitaria Audaces.

Nota che pubblichiamo per intero.

Orlando paladino dell'accoglienza: porti aperti agli immigrati, porte chiuse ai palermitani questo il testo scritto sullo striscione, così manifestiamo il nostro dissenso verso le ultime dichiarazioni del sindaco Leoluca Orlando in merito alla disponibilità della nostra città di farsi carico dell'attracco della nave "Aquarius" trasportante più di 600 immigrati, in contrapposizione alle disposizioni del Governo. In una città piena di problemi, dove il degrado regna sovrano, in cui delle famiglie a malapena riescono ad arrivare a fine mese, in cui i giovani non riescono a trovare lavoro, delle strade che ogni giorno, sempre più, sono colme di immondizia, di spaccio di droga e delinquenza, e in una città con un tasso di disoccupazione tra le più alte d'Italia dove gran parte dei giovani preferisce lasciare la propria terra avventurandosi all'estero, il nostro sindaco si erge a paladino dell'accoglienza, pronto ad accogliere "le navi civili e militari impegnate nel salvataggio di vite umane nel mediterraneo" abbracciandosi dunque al falso moralismo e non curandosi dei problemi sopracitati, preferendo aiutare gli immigrati e, al contempo, le organizzazioni non governative che lucrano sulle vite dei clandestini aiutando il "business dell'accoglienza", aiutando le cooperazioni ad arricchirsi a discapito dei palermitani e degli italiani che di aiuto ne hanno bisogno veramente. E così che, come nelle migliore storie epiche del '500, riprendendo quasi la tradizione dei pupi siciliani, il nostro paladino, l'Orlando Furioso, si scaglia contro il buonsenso tacciandolo di razzismo ergendosi ad eroe della peggiore retorica immigrazionista.

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