16 giugno 1979. Lotta continua: Francesco Cecchin è stato ucciso
E' morto questa notte all'ospedale S. Giovanni di Roma dopo 15 giorni di coma Francesco Cecchin, studente di 18 anni. Francesco Cecchin era un giovane di destra e il 29 maggio, mentre passeggiava vicino casa in compagnia della sorella Maria Carla fu aggredito in via Monte Delle Gioie da 3 o 4 giovani, scesi, pare da una 850.
Francesco Cecchin fu raccolto ai piedi di un muro dopo un salto di 5 metri. All'inizio furono valutate dal PM Santacroce a cui erano affidate le indagini due ipotesi. La prima secondo cui Francesco Cecchin era caduto accidentatalmente mentre tentava di sfuggire ai suoi aggressori. La seconda
ipotesi sostenuta in un primo momento, ma subito abbandonata, si basava sulla possibilità che Francesco Cecchin dopo essere stato picchialo fosse stato scaraventato giù dal muretto dagli stessi aggressori.
L'episodio fu, in ogni caso, rapidamente messo a tacere senza ulteriori indagini e fu catalogato come un «incidente» avvenuto nel clima della campagna elettorale. Di Francesco Cecchin si seppe solo
che, noto come attivista del MSI, già a marzo era stato denunciato perché coinvolto insieme ad altri 3 o 4 giovani fascisti, in una aggressione ad attacchini del PCI e pare anche
nei giorni precedentì. Dopo la morte del giovane,
oggi durante un filo diretto trasmesso
da Radio Radicale,
alcuni amici e conoscenti di
Francesco Cecchin hanno sostenuto
che la versione giusta dello
svolgimento dei fatti il 29
maggio è quella che furono gli
stessi aggressori a lanciarlo dal muretto Per sostenere questa
tesi gli amici di Cecchin
hanno detto che Francesco conosceva
benissimo il posto e
non avrebbe mai scavalcato il
muretto; che il suo corpo calando
fu trovato era pieno di lividi sulle braccia e sulle gambe
ed aveva un livido sull'occhio
e la milza spappolata, tutte
conseguenze dei colpi ricevuti
durante il pestaggio. Gli
amici di Cecchin hanno sostenuto
che ci sono testimonianze
che Francesco Cecchin avrebbe detto ai suoi aggressori «vi ho
riconosciuto tutti» e che la
polizia è in possesso di queste
prove, oltre che del numero di
targa dell'850 fin dal primo giorno.
Noi non sappiamo se questa
versione è esatta; è un fatto
che oggi, dopo la notìzia della
morte di Cecchin, il sostituto
procuratore Santacroce ha disposto
il sequestro della cartella
clinica ed ha disposto una
perizia medico-legale annunciando
che proseguono le indagini
per identificare gli aggressori.
FONTE: LOTTA CONTINUA 17 giugno 1979
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Le cronache in tempo reale di Lotta continua, il quotidiano di quello che era stato il più forte gruppo della sinistra extraparlamentare (e violentemente antifascista) sono per molti aspetti interessanti. Perché ci consegnano, con l'evidenza dei fatti, anche la rottura del pregiudizio ...
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