Rinviata al 18 giugno la decisione circa il rinvio a giudizio di Gianfranco Fini
Il destino processuale dell'ex Presidente della Camera dei Deputati nonché ultimo presidente di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, della sua compagna Elisabetta Tulliani e di 2 familiari di quest'ultima, il padre Sergio, il fratello, latitante a Dubai, Giancarlo, accusati dalla Procura della Repubblica di Roma per riciclaggio, nell'ambito di un'operazione legata alla vendita della famosa casa di Montecarlo avrà una naturale evoluzione il prossimo 18 giugno.
In quella data, il giudice Elvira Tamburelli, dovrà pronunciarsi sulla richiesta di processo sollecitata dall'aggiunto Michele Prestipino e dal pubblico ministero Barbara Sargenti.
Nell'udienza di questa mattina, i difensori di Giancarlo Tulliani( arrestato ai primi di novembre dello scorso anno, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale, tornato libero dietro pagamento di cauzione ma senza aver indietro il passaporto, hanno chiesto la nullità del decreto di latitanza emesso nel mese di marzo del 2017.
A loro avviso, non sarebbero state effettuate, in modo completo, le ricerche tramite Consolato, perché era cosa nota che il loro assistito fosse iscritto nel registro degli italiani residenti all'estero.
Inoltre i difensori del giovane Tulliani hanno spiegato che il loro assistito non può essere dichiarato assente bensì impedito a comparire perché costretto a non lasciare Dubai dalle autorità degli Emirati Arabi. Il giudice deciderà nella prossima udienza.
Lo stesso giudice per le indagini preliminare, il 18 giugno si pronuncerà sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata nei confronti dell'imprenditore calabrese nel settore dei giochi Francesco Corallo e dell'ex parlamentare di Alleanza Nazionale, Amedeo Laboccetta, che rispondo, con altre 4 persone, di associazione a delinquere.
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