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Maurizio Murelli annuncia il ritorno all'impegno diretto: la vecchia guardia serve ancora

Con un POST NON PER TUTTI… sulla sua pagina facebook (alcuni capiranno… per gli altri un po’ di pazienza è la chiosa maliziosa) Maurizio Murelli rende nota la decisione di ritornare all'impegno diretto, in prima linea, e annuncia un "evento eclatante" nella seconda metà di giugno. 



Con tanto lavoro, impegno e sacrificio di cui pochi conoscono la misura, a partire dal 1984 (anno di fondazione della rivista “Orion”) con un manipolo di eretici di cui in qualche modo ero a guida, ho affidato al vento diversi semi, cioè diverse idee, riletture, progetti culturali e parapolitici. Mentre alcuni di questi semi sono andati dispersi (forse anche perché geneticamente tarati e inadatti) altri sono caduti su terreno fertile e hanno germogliato. 
Agli inizi degli anni 2000, ho cessato l’attività di promotore di eventi di “alto livello”, mi sono fatto da parte. Nuove conformazioni politico culturali venivano avanti alcune, a mio giudizio, nutrite dai frutti generati dai “semi” nel frattempo germogliati e andati a frutto.
Ho pensato, sempre attorno al 2000, che quelli della mia generazione che si erano fatti avanguardia sperimentando rotture e nuove progettualità, dovevano necessariamente porsi dietro le linee, mettersi umilmente a disposizione delle esigenze dei “figli” di cui in qualche misura si era stati padri, occuparsi della logistica culturale e lasciar compiere le nuove sintesi. 

Ma c’è un tempo per ogni cosa. E c’è anche il tempo in cui le condizione oggettive possono trarre giovamento del ritorno della vecchia guardia. Con l’obiettivo unico di essere valore aggiunto e dare una disinteressata spinta verso l’alto. In fondo l’esperienza ha il suo valore che può essere ben spesa.
Per farla breve. Da un po’ di giorni, dopo aver a lungo riflettuto e meditato, mi sono attivato e ho messo a punto alcuni progetti che intendo realizzare personalmente. Il primo dovrebbe concretizzarsi nella seconda metà di giugno. La mia testa lo concepisce come evento eclatante che lascerà il segno e del qual si parlerà non poco. Ovviamente io verrò attaccato alzo zero dai soliti noti. Ma questo non mi preoccupa minimamente. Semmai mi procura qualche apprensione la razione di quelle che abitualmente vengono chiamate “realtà d’area”. Ci sono in circolo personalismi, egoismi, settarismi e “gnuccagini”, in altre parole idee e persone, che potrebbero mettersi di attraverso e intossicarmi il lavoro. 
In questi giorni ho visto e interpellato persone, fatto decine e decine di telefonate, preso contatti, passato ore e ore lavorare sul progetto. Ho notato che alcuni dei miei interlocutori non sono in grado di valutare la portata della “cosa” di cui li mettevo al corrente. Imprescindibili, intelligenti, formidabili nei loro specifici impegni, ranghi e compiti, mi ascoltano come si ascolta un marziano. È faticoso, terribilmente faticoso… ma non ho intenzione di recedere.
A quelli che man mano verranno a conoscenza di questa “cosa” chiedo solo di lasciarmi fare, di lasciarmi carta bianca… Di non pormi condizionamenti, di non limitarmi quando chiedo supporto, di non mettersi di traverso. Credo di meritare fiducia… Ci sto mettendo il cuore e tutte le mie forze… e non è neppure detto che riesca a portare tutto a compimento.

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