La vera storia di Ordine nero, raccontata dall'addetto stampa
Nel reportage di Giovanni Bianconi e Milena Gabanelli dedicato a che fine abbiano fatto i terroristi non c'รจ solo la bufala di "Avanguardia nazionale terrorista" ma anche l'idea infondata che Ordine nero sia l'evoluzione di Ordine nuovo. La vera storia di Ordine nero, "un'operazione di marketing" l'ha raccontata l'addetto stampa del gruppo, Fabrizio Zani, a Nicola Rao per la Trilogia della celtica:
Per una decina di attentati dinamitardi avvenuti nel 1974, rivendicati con la sigla ยซOrdine Neroยป, la giustizia italiana ha riconosciuto la colpevolezza di tre persone: i milanesi Fabrizio Zani e Luciano Benardelli e il toscano Augusto Cauchi, piรน altri neofascisti toscani, condannati a pene minori. Mentre ha assolto, con sentenza definitiva, Cesare Ferri, Mario Di Giovanni e altri militanti milanesi. Su Ordine Nero sono sempre circolate molte voci e leggende. Questo gruppo รจ stato considerato, nellโambiente neofascista, come una ยซemanazioneยป dei servizi. E molti anni dopo, durante le indagini commissionate dal giudice Salvini, il Ros dei carabinieri scoprirร un documento del Sid che attribuisce addirittura al ministero dellโInterno la paternitร di Ordine Nero, dando cosรฌ ragione a chi, nellโambiente, non ha mai riconosciuto come proprio questo gruppo. Ma nel 2008, a oltre trentโanni da quei fatti, uno dei fondatori di Ordine Nero ha deciso di raccontare per la prima volta la vera storia del gruppo piรน misterioso del terrorismo neofascista. Lasciamo la parola ancora a Fabrizio Zani:
Ordine Nero รจ stato accusato di essere un gruppo stragista, mentre non abbiamo fatto nessuna strage. In realtร la storia di Ordine Nero รจ la storia di una grande operazione di marketing. Ora gliela racconto. Anche se Cesare Ferri non proviene, come me e Di Giovanni, da Avanguardia, io lui e Mario tra il โ73 e il โ74 stiamo sempre insieme. E una sera, a casa mia, nasce da noi tre lโidea di fondare un gruppo che si chiami Ordine Nero. Da poco le Br hanno cominciato a fare azioni eclatanti, di cui parlano tutti i giornali. Ci guardiamo in faccia e ci diciamo: ยซQui tra un poโ non conteremo piรน nienteยป. Nessuno parlerร piรน di noi. Cazzo, ma se noi piazziamo un bombone che tira giรน completamente la sede delle tasse, vuoi vedere che per una volta finiamo sul Corriere della Sera? E cosรฌ รจ stato. Facciamo una decina di attentati. Non ammazziamo nessuno, ma acquisiamo una visibilitร pazzesca. Da dove viene il nome? LโOrdine nero erano ovviamente le Ss. Era appena uscito un libro, edito da Ciarrapico: Le Waffen Ss. Infatti i volantini di Ordine Nero in fondo alla pagina avevano come firma i diversi simboli runici delle divisioni delle Waffen Ss, copiati proprio dal libro di Ciarrapico. A seconda della sezione che firmava lโattentato, cambiava il simbolo. Sezione Cรฉline, sezione Drieu La Rochelle, sezione Julius Evola. La svastica tonda era il simbolo solo dellโufficio stampa del gruppo, cioรจ la mia. Con quel logo ho smentito la strage dellโItalicus. Ho scritto il volantino, ci ho attaccato sopra la svastica tonda, con i trasferelli, prendendola dal libro di Ciarrapico, e ho scritto: ยซLโufficio stampa di Ordine Nero smentisce ecceteraยป. Io e un altro abbiamo portato un volantino a Torino e uno a Bologna. In una cabina telefonica. Poi abbiamo chiamato i giornali dicendo che cโerano i volantini. La smentita fu importante, ebbe una risonanza forte. Comunque Ordine Nero รจ stato soprattutto un grande ยซcazzeggioยป. A livello operativo, in realtร , On siamo io, Ferri e Benardelli, che nel frattempo si era trasferito da Milano in Abruzzo, e copriva il Centrosud. Ma fondamentalmente rimane un gruppo milanese. I toscani non cโentrano niente. Sono tutti innocenti. Tutti. Io metto, diciamo cosรฌ, il marketing (sigla, simbolo, idee di fondo, proposte e obiettivi), Cesare lโesperienza delle Sam e Benardelli lโesplosivo, tanto esplosivo, che mi dice essere artigianale: concime chimico trattato. Vogliamo dimostrare che i fascisti stanno col popolo. Decidiamo di non toccare le solite sedi dei gruppi di sinistra e di concentrarci su obiettivi popolari e istituzionali. Obiettivi per noi innovativi: i giornali borghesi, le esattorie comunali, gli inquinatori agroalimentari. Io scrivevo i volantini dei miei attentati. Ognuno scriveva i suoi. E ciascuno di noi era una sezione... Io avevo due camerati che mi aiutavano, Cesare ne aveva altri, Luciano ne aveva altri. Questi ragazzi a loro volta ne avevano altri... Non era una cosa organica o rigida. Per esempio, cโera gente che stava in Avanguardia e poi faceva anche parte di Ordine Nero.
Cesare una volta mi ha anche sospeso per tre mesi da Ordine Nero โ sรฌ, direi che lui era il capo, tanto che si definiva ยซcapoยป di Ordine Nero โ mi ha sospeso perchรฉ avevo detto a un tizio con cui avevamo fatto un ยซbottoยป che la bomba lโaveva fatta Cesare. Il che era vero, ma lui non voleva che lo dicessi. E allora in quei tre mesi di sospensione mi aggiornavo. Passavo tanto tempo a preparare i congegni a tempo. A casa, certo, quando ero solo. Mia madre mโha trovato spesso a trafficare con esplosivi e pistole... Di Giovanni, invece, dopo la riunione quella sera a casa mia, non farร mai nulla con Ordine Nero, non compirร nessun attentato. Ma nellโambiente della piazza nera, la voce si sparge: Ricordo che il capo indiscusso di Avanguardia a Milano, Marco Ballan, era molto preoccupato per i nostri attentati. Mi accorsi, incontrandolo, che sapeva bene cosa succedeva. Suppongo lo tenesse ancora informato Di Giovanni, o forse lo stesso Ferri. Cosรฌ come supponevo โ ma non me lo disse mai โ che Cesare tenesse informato anche Esposti, che in quel periodo lavorava a tempo pieno al progetto della Valtellina con Fumagalli. Ma in ogni caso non ci trovavo nulla da ridire. Se il golpe ci sarร , pensavo, tanto meglio.
Procediamo con ordine. Il primo attentato rivendicato dai ยซGruppi per lโOrdine Neroยป, รจ del 13 marzo 1974. Obiettivo: la sede del Corriere della Sera a Milano. Due notti dopo, altro botto, contro il liceo scientifico Vittorio Veneto, sempre a Milano. Poi piรน nulla per oltre un mese, fino al 23 aprile, quando i ยซGruppi per lโOrdine Neroยป fanno filotto: colpendo contemporaneamente lโesattoria comunale di Milano, la federazione del Psi di Lecco e la Casa del Popolo di Moiano, in Umbria. Il 10 maggio, altra tripletta. Obiettivi: lโassessorato regionale allโecologia, a Milano, unโaltra esattoria comunale (stavolta ad Ancona) e un palazzo bolognese, ritenuto da Ordine Nero la sede della ditta Chiari & Forti, che produce lโolio Topazio. Il fatto รจ che la ditta nel frattempo ha cambiato sede, dimenticando, perรฒ, di togliere dal palazzo lโinsegna, traendo cosรฌ in inganno gli ยซordineristiยป. La bomba contro lโex sede della Chiari & Forti (accusata da Ordine Nero di produrre olio adulterato) verrร definita, dai giudici del tribunale di Bologna, una strage, dal momento che fu collocata nellโingresso di un palazzo abitato e che, secondo i periti, solo per caso non uccise nessuno.
Torniamo alla ยซconfessioneยป di Zani:
La bomba a Bologna contro lโoleificio lโho messa io. Ho preso la macchina, la Giulia di mio padre, sono andato a Bologna, ho messo la bomba e sono tornato. Ma quale strage... Ho visto dal piano terra che lโultimo piano del palazzo era coperto da un lucernario di vetro e sapevo, come infatti รจ avvenuto, che lo spostamento dโaria sarebbe salito in alto e, rompendo il vetro, sarebbe fuoriuscito dal palazzo senza uccidere nessuno. Oddio, in realtร il rischio di crollo, obiettivamente, cโรจ stato. Infatti, tornando a Milano, dopo il botto, mi ero chiesto: ยซE se succede qualcosa alla gente del palazzo?ยป Cercai di liberarmi di quel pensiero, mettendo in campo tutto il mio cinismo superomista. Ma in realtร mi tranquillizzai solo al mattino, leggendo il risultato del mio gesto: solo danni. Sempre il giorno dopo, a pranzo, mio padre sente dellโattentato al telegiornale, mi guarda e dice: ยซMa comโรจ che ieri hai fatto 400 chilometri con la macchina?ยป ยซPapร , sono andato in Svizzera. Sรฌ, sรฌ... in Svizzera.ยป Ma lui non era molto convinto... Personalmente compio due attentati: quello contro la ditta Chiari & Forti di Bologna e quello allโesattoria comunale di Milano. Poi preparo i volantini, nascondo lโesplosivo. Cose cosรฌ... Ma a volte le cose non vanno come dovrebbero: Non sempre fila tutto liscio. Del resto i ragazzi di Ordine Nero sono pur sempre i soliti neofascisti. E cosรฌ, quando il buon Adriano Petroni non riesce a far saltare il tribunale di Lecco (obiettivo che gli avevamo indicato noi), ยซripiegaยป su un classico: la sede di un partito di sinistra. La locale federazione del Psi. Poi salta anche il liceo Vittorio Veneto a Milano. Poi succede che parte lโimitazione e cosรฌ, in mezza Italia, i fascisti firmano Ordine Nero ogni attentatucolo possibile. Tanto che un tal Luigi Falica, uomo di Ordine Nuovo a Bologna, arrestato per qualche giorno per lโattentato alla Chiari & Forti, mi dirร sprezzante che anche loro avevano usato la sigla, a Trieste, quando gli aveva fatto comodo. Ora รจ importante ricordare che Falica รจ quello che organizza il famoso convegno di ยซrifondazioneยป del disciolto Movimento Politico Ordine Nuovo nellโalbergo di Cattolica, un albergo di cui dispone, sembra, anche il Sid...
Torniamo agli attentati di Ordine Nero e agli aspetti ancora poco chiari di questa vicenda:
Lโattentato di Benardelli contro la casa del Popolo di Moiano, tra Arezzo e Perugia, consentirร alla magistratura, non so se in buona o cattiva fede, di arrestare tutti i quadri ordinovisti di Umbria e Toscana, accusandoli di fare parte di Ordine Nero. Ora, il problema รจ il seguente: che Benardelli, in
Abruzzo, รจ in stretto contatto con il capitano DโOvidio [lโex comandante dei carabinieri di Camerino, approdato poi al Sid, coinvolto nella vicenda dellโarsenale, N.d.A.]. E cosรฌ il dubbio che questo attentato sia stato fatto su indicazione di DโOvidio per ยซincastrareยป ed ยซeliminareยป Ordine Nuovo, รจ un sospetto concreto...
Anche perchรฉ, sottolinea Zani, cโรจ il mistero dellโesplosivo che forniva Benardelli:
Allโinizio ci aveva detto che era anfo, un esplosivo facile da preparare, perchรฉ si fa con la nafta e il nitrato dโammonio. Prendi il nitrato, lo metti in una buca, lo copri di nafta e lasci che la nafta secchi. Quindi pensavamo fosse anfo. Altri ci dissero che era dinamon. Chi ci portava lโesplosivo? Luciano. Ma non so chi glielo forniva. Inizialmente pensavo che lo preparasse da solo. Lo teneva lui, vicino Pescara. Una volta ho fatto con lui un viaggio in treno fino a Parigi: una puzza di sostanza chimica, di gas, la gente che tossiva... No, non poteva esplodere per sbaglio, non era innescato. Ma, ripeto, a questo punto non so piรน chi glielo fornisse... Anche perchรฉ, che il Sid avesse nel mirino Ordine Nuovo me lo confermarono i fratelli Castori, militanti umbri del Mpon, che vennero ยซvisitatiยป da un ufficiale del Sid e, quando lo riferirono a Graziani, lui gli ordinรฒ: se torna, sparategli.
Insomma, stando alle ipotesi di Zani, Ordine Nero nasce come gruppo spontaneo della piazza milanese. Ma la magistratura, attribuendo erroneamente gli attentati del gruppo a Ordine Nuovo, finisce per smantellarne lโintera rete dellโItalia centrale. Mentre Benardelli potrebbe essere stato lo strumento, piรน o meno consapevole, di un ufficiale del Sid. Lo stesso Sid che scriverร un appunto, accusando il ministero dellโInterno di aver fabbricato ยซin provettaยป, Ordine Nero. Accusa, come abbiamo visto, assolutamente falsa. Ma forse lโappunto nasce proprio dalla preoccupazione del servizio segreto militare di allontanare da sรฉ i sospetti di ยซmanovrareยป Ordine Nero in funzione ยซanti-Ordine Nuovoยป. Visto che nella velina del Sid (scritta il 30 maggio 1974, due giorni dopo la strage di Brescia), si afferma che i capi di Ordine Nuovo (sciolto da qualche mese dal ministro dellโInterno Taviani, dopo la conclusione del processo ai capi del movimento) sono impegnati a garantire ยซla sopravvivenza clandestina di Ordine Nuovoยป, con ยซla propaganda di una idea politica valida, che colmasse il vuoto provocato dallโabbandono di Almiranteยป. Il riferimento allโabbandono di Almirante puรฒ alludere, forse, al fatto che ormai il segretario missino ha scelto definitivamente la linea del doppiopetto, prendendo le distanze dagli ambienti piรน duri del neofascismo.
Ma ecco cosโaltro scrive il Sid nellโappunto:
La manovra non รจ sfuggita al ministero dellโInterno che, nel contesto di una politica dellโantifascismo opportunamente orchestrata anche con forze politiche estranee alla Dc, ha inteso colpire: โ Lo strumento divulgativo delle idee (Anno Zero, presentato non come giornale ma come movimento politico nato, solo per cambiamento di nome, da Ordine Nuovo) โ Il movimento stesso, creando un ยซOrdine Neroยป (indicato come il ยซbraccio violentoยป di Anno Zero) cui si devono attribuire una serie di atti violenti e antidemocratici. Nel contesto di quanto sopra, vanno interpretate tutte le azioni delittuose etichettate da organi di governo e stampa come iniziative dellโextraparlamentarismo di destra.
Ma ciรฒ che รจ ancora piรน grottesco, รจ il commento scritto dagli ufficiali del Ros dei carabinieri nei primi anni Novanta:
ยซLโaffermazione [contenuta nel documento del Sid, N.d.A.] รจ di estrema gravitร : secondo lโestensore del Sid, in pratica, lโorganizzazione terroristica Ordine Nero, non sarebbe altro che un prodotto dei โlaboratori della guerra non ortodossaโยป. Ora, che magistratura e investigatori non abbiamo capito praticamente nulla sulla storia, la natura, i componenti e gli obiettivi di Ordine Nero, รจ abbastanza chiaro dopo le rivelazioni di Zani. Ma che, addirittura, un organo dello Stato come il servizio segreto militare, accusi un altro organo, come il ministero dellโInterno, di aver creato dal nulla e in laboratorio un gruppo terroristico di estrema destra, la dice lunga sul grado di affidabilitร e di lealtร di questo servizio nei primi anni Settanta... Per di piรน quando รจ altamente probabile che lโunica strumentalizzazione di Ordine Nero sia partita proprio dal Sid, attraverso il capitano DโOvidio.
Per cortesia la redazione puรฒ farmi sapere se per lโattentato di Moiano ci sono state condanne definitive ed eventualmente di chi. In attesa di un riscontro, scusandomi per il disturbo, cordiali saluti.
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