Fini "graziato": nessuno sarà parte civile
L'ex presidente della Camera dei Deputati nonché ultimo presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini, la compagna Elisabetta Tulliani, suo padre Sergio, il fratello, latitante a Dubai, Giancarlo, dovranno attendere fino al 18 giugno per conoscere la decisione del giudice per le indagini preliminari Elvira Tamburelli, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio per il gruppo con l'accusa di riciclaggio, nell'ambito di un inchiesta intorno agli affari del re delle slot machine Francesco Corallo e alla compravendita della famigerata casa di Montecarlo.
Una vicenda che clamorosamente sembra lasciare indifferenti tanto lo Stato quanto la Fondazione Alleanza Nazionale che non si è fatta vedere a palazzo di giustizia per costituirsi parte civile.
Un fatto davvero curioso, visto che la casa di Montecarlo, come è noto, fu lasciata in eredità al partito dalla contessa Anna Maria Colleoni, che vincolò il lascito alla buona battaglia.
Una buona battaglia, combattuta in quell'immobile, da Giancarlo Tulliani, cognato di Gianfranco Fini che l'ha acquistata per appena 300 mila euro schermandosi con una società offshore e pagandola, secondo la Procura, con somme passate al parente dell'ex terza carica dello Stato dall'imprenditore catanese Francesco Corallo.
Il giovane Tulliani e la sorella Elisabetta avrebbero poi, secondo i pubblici ministeri, intascato la ricchissima plusvalenza ottenuta rivendendo l'appartamento nell'autunno del 2015 per una somma di poco inferiore al milione e mezzo di euro.
Il danno per il partito sembra esserci stato, ma i vecchi amici di Gianfranco Fini ai tempi del Movimento Sociale Italiano prima, di Alleanza Nazionale poi hanno preferito non accanirsi con l'ex leader di partito, disertando l'udienza dell'altro giorno.
Come forma di tutela del patrimonio di Alleanza Nazionale non sembra una scelta comprensibile. Ad onor del vero, ci sarebbe ancora il tempo per costituirsi, successivamente all'eventuale rinvio a giudizio, ma l'assenza all'udienza preliminare sembra dirla lunga circa lo scarso interesse delle mancate parti a mettere il cappello sul procedimento che coinvolge l'ex presidente di Alleanza Nazionale.
A rischiare il processo, come detto, oltre a Fini e alla compagna Elisabetta, ci sono il cognato Giancarlo Tulliani (che si trova a Dubai senza passaporto e in attesa che si decida sulla richiesta di estradizione) e il «suocero» Sergio, inoltre la richiesta di rinvio a giudizio depositata dalla procura a gennaio scorso riguarda anche - con l'accusa di associazione per delinquere, Francesco Corallo e l'ex parlamentare di An Amedeo Labocetta, oltre a quattro collaboratori di Corallo.
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