Emiddio Novi: così Salvini ha portato allo scoperto Mattarella
Emiddio Novi resta uno dei più acuti analisti politici. Qui riprendiamo un suo intervento, pubblicato sulla sua pagina facebook:
Matteo Salvini ha accettato e rilanciato la sfida golpista di #Mattarella. Lo ha fatto alle 19 di lunedì 14 maggio 2018. Si apre un altro capitolo del conflitto che oppone la Lega al Presidente della Repubblica, ma anche ai falsi rivoluzionari di Cinquestelle temporanei e probabili (?) alleati di governo. Il leader leghista ieri sera dopo un colloquio di una ventina di minuti col presidente Mattarella ha dato una improvvisa accelerata al confronto politico. Salvini ha detto che a lui converrebbe stare tranquillo attendato nell'accampamento del centrodestra in attesa di incassare un altro balzo in avanti alle elezioni anticipate. Visto che i sondaggi danno tutti gli altri partiti, compreso i grillini, in arretramento. Ma ha preferito rischiare, tentare l'unica strada possibile, quella del governo con i Cinquestelle, per concretizzare gli impegni presi con gli elettori sull'azzeramento della legge Fornero, sugli sgravi fiscali a favore di lavoratori e imprese per creare lavoro, sul blocco dell'invasione degli immigrati, sulla durezza della repressione contro il crimine, sulla difesa degli interessi italiani, dell'agricoltura, della pesca, dell'industria, ma soprattutto contro i vincoli esterni dell'Europa che stanno distruggendo il Paese e vogliono inabissarlo in una nuova recessione. Un programma di governo che non ponga la centralità di questa svolta nel rapporto con l'Europa è del tutto inutile. E qui la sfida a Mattarella che vuole impedire a tutti i costi una rottura con chi comanda in Europa. Ha poi aggiunto, Salvini, che le politiche hanno bisogno degli uomini in grado di realizzarle. Mattarella nei giorni scorsi si è opposto alla nomina di Salvini al ministero degli interni, poi alla proposta di Tremonti come premier, per concludere persino con un veto contro il professor Sapelli, un economista da sempre critico con le privatizzazioni fraudolente e con le politiche europee punitive e discriminatorie contro l'Italia. Il Quirinale assecondato dai media, dall'Europa e dalle lobby saccheggiatrici non aveva esitato a voler imporre non solo il programma di governo, ma anche gli uomini chiamati a realizzarlo. Salvini ieri sera ha detto basta. Ha ringraziato Berlusconi e la Meloni per avergli permesso questo tentativo e ha fatto capire che sopra il presidente della Repubblica, sopra, appunto, c'è il Parlamento. Unica espressione della sovranità popolare. Tutto il resto è immondizia golpista e manovriera che fino ad ora è stata assecondata dai Cinquestelle. Mattarella s'e impaurito. E dopo pochi minuti dal Quirinale è arrivato un comunicato per comunicare, guarda un po', che il Quirinale non vuole impedire la nascita del nuovo governo. Felloni e vili, questi sono i quirinalizi che d'accordo con i Cinquestelle volevano cuocere Salvini a fuoco lento.
Matteo Salvini ha accettato e rilanciato la sfida golpista di #Mattarella. Lo ha fatto alle 19 di lunedì 14 maggio 2018. Si apre un altro capitolo del conflitto che oppone la Lega al Presidente della Repubblica, ma anche ai falsi rivoluzionari di Cinquestelle temporanei e probabili (?) alleati di governo. Il leader leghista ieri sera dopo un colloquio di una ventina di minuti col presidente Mattarella ha dato una improvvisa accelerata al confronto politico. Salvini ha detto che a lui converrebbe stare tranquillo attendato nell'accampamento del centrodestra in attesa di incassare un altro balzo in avanti alle elezioni anticipate. Visto che i sondaggi danno tutti gli altri partiti, compreso i grillini, in arretramento. Ma ha preferito rischiare, tentare l'unica strada possibile, quella del governo con i Cinquestelle, per concretizzare gli impegni presi con gli elettori sull'azzeramento della legge Fornero, sugli sgravi fiscali a favore di lavoratori e imprese per creare lavoro, sul blocco dell'invasione degli immigrati, sulla durezza della repressione contro il crimine, sulla difesa degli interessi italiani, dell'agricoltura, della pesca, dell'industria, ma soprattutto contro i vincoli esterni dell'Europa che stanno distruggendo il Paese e vogliono inabissarlo in una nuova recessione. Un programma di governo che non ponga la centralità di questa svolta nel rapporto con l'Europa è del tutto inutile. E qui la sfida a Mattarella che vuole impedire a tutti i costi una rottura con chi comanda in Europa. Ha poi aggiunto, Salvini, che le politiche hanno bisogno degli uomini in grado di realizzarle. Mattarella nei giorni scorsi si è opposto alla nomina di Salvini al ministero degli interni, poi alla proposta di Tremonti come premier, per concludere persino con un veto contro il professor Sapelli, un economista da sempre critico con le privatizzazioni fraudolente e con le politiche europee punitive e discriminatorie contro l'Italia. Il Quirinale assecondato dai media, dall'Europa e dalle lobby saccheggiatrici non aveva esitato a voler imporre non solo il programma di governo, ma anche gli uomini chiamati a realizzarlo. Salvini ieri sera ha detto basta. Ha ringraziato Berlusconi e la Meloni per avergli permesso questo tentativo e ha fatto capire che sopra il presidente della Repubblica, sopra, appunto, c'è il Parlamento. Unica espressione della sovranità popolare. Tutto il resto è immondizia golpista e manovriera che fino ad ora è stata assecondata dai Cinquestelle. Mattarella s'e impaurito. E dopo pochi minuti dal Quirinale è arrivato un comunicato per comunicare, guarda un po', che il Quirinale non vuole impedire la nascita del nuovo governo. Felloni e vili, questi sono i quirinalizi che d'accordo con i Cinquestelle volevano cuocere Salvini a fuoco lento.
Nessun commento: