Lega, l'addio dei giovani padani della Bergamasca. Nella Lega di Salvini non ci riconosciamo più
Che l'idea forza di governare con i cinque stelle non piaccia a molti leghisti settentrionali non è certo un mistero. E non solo allo storico fondatore del Carroccio, il senatore Umberto Bossi, ed all'ex governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ma anche a molti militanti leghisti, specie quelli della prima ora, animati da un fiero spirito nordista che già hanno dovuto digerire, la svolta sovranista e nazionalista della Lega a guida Matteo Salvini. Un eventuale governo con i Cinque Stelle, che si batte per il reddito di cittadinanza, è davvero troppo per I Giovani Padani della Bergamasca, che hanno detto addio, alla nuova Lega sovranista e nazionale di Matteo Salvini. Non lo facciamo per ripicca contro Salvini, d'altronde usciamo dal Carroccio, dopo 18 anni di onorata militanza, dopo il clamoroso successo della Lega alle ultime politiche, ma per coerenza, precisa Manuel Manzoni, coordinatore dei Giovani Padani della Bergamasca. All'epoca della fondazione del gruppo esisteva il problema dell'immigrazione clandestina, ma in Lega si parlava di secessione.
Nell'ultimo comunicato ufficiale, gli iscritti hanno sottolineato come «la Lega (ex Nord) alla quale ci sentivamo di appartenere, oggi non ci rappresenta più. A tal proposito, comunichiamo che il Movimento giovani padani Bassa bergamasca proclama il suo scioglimento». Insieme col gruppo spariranno anche i suoi emblemi, tra cui la testa di vichingo. «Simboli, slogan e gadget che ci appartengono verranno ritirati, in quanto ciò che è stata la nostra storia per 18 anni non potrà esistere mai più».
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