Il senatore Mimì Pittella è andato oltre: dalla condanna per le br alla Lega delle Leghe un hombre vertical
Nella sua Lauria, è andato oltre, all'età di 86 anni il dottor Domenico Pittella, ex senatore del Psi dal 1972 al 1983. Fu condannato nel processo Moro Ter per aver onorato il giuramento di Ippocrate: aveva curato nella sua clinica di Lauria una brigatista latitante ferita in un conflitto a fuoco che gli era stata portata nascondendone la reale situazione.
Domenico Pitella è il padre di Gianni, europarlamentare di lungo corso, eletto Senatore della Repubblica alle scorse elezioni di domenica 4 marzo nel collegio senatoriale Campania 3 comprendente la provincia di Salerno e di Marcello, attuale presidente della Giunta regionale della Basilicata.
L'ex senatore socialista, lo scorso 14 febbraio era caduto riportando la frattura di femore: da allora le sue condizioni, considerata anche l'età avanzata, non era tornate più quelle di prima.
Nel maggio del 1991, insieme ad altri sodali, fonda un nuovo movimento politico la Lega Italiana, che sorge in contrapposizione alla Lega Lombarda ed alla sua visione disgregatrice, proponendo, con un linguaggio, che potremmo definire risorgimentale, una concezione organica e democratica dello stato, ponendosi come obiettivi politici la pacificazione nazionale, il benessere e l'unità del popolo italiano.
La Lega Italiana, insieme ad altri movimenti tra cui il Fronte del Sud, dell'ex onorevole del Movimento Sociale Italiano Angelo Manna e la Lega Nazional Popolare di Stefano Delle Chiaie e Tommaso Staiti di Cuddia delle Chiuse daranno vita alle elezioni politiche del 1992 ad un cartello elettorale denominato Lega delle Leghe.
Domenico Pitella sarà candidato sia al Senato nel collegio di Lagonegro dove conquista il 12,6% dei voti che alla Camera dei Deputati nella circoscrizione elettorale Potenza Matera in cui ottiene 4881 preferenze.
Una buona affermazione, quella ottenuta da Domenico Pitella, sia in termini di percentuale che di consensi, ma insufficiente a farlo ritornare a Roma.
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