Camping River sulla Tiberina. Giovedì 26 showdown tra Rom e CasaPound
E' diventata esplosiva la situazione del Camping River, l'ex campo nomadi sulla Tiberina. Ieri la polizia di Roma Capitale ha effettuato un blitz fermando dieci persone e sigillando l'area utilizzata come discarica abusiva. Il blitz è arrivato dopo una denuncia dei residenti che contestano il degrado dell'insediamento dei nomadi a via della Tenuta Piccirilli, tra roghi tossici, condizioni igieniche precarie e situazione di anarchia totale. L'insediamento di Prima Porta, infatti, scaduto il contratto con la coop Isola Verde, è al momento 'autogestito' dai circa 500 rom che continuano a occupare l'area.
Dalla parte dei residenti si è schierata Casapound, che, con il suo vicepresidente Andrea Antonini, ex consigliere municipale a Roma nord, ha chiesto l'immediata chiusura del campo annunciando una manifestazione per giovedì prossimo, 26 aprile, alle 17, in via Tiberina 210. "Da mesi denunciamo al municipio la situazione esplosiva creata dalla presenza di uno dei più grandi campi nomadi (che nomadi non sono) di Roma senza alcuna efficace risposta", ha rivendicato Antonini, sottolineando che "oggi tutti sanno che Casapound è a fianco dei residenti e, come sempre, la differenza si vedrà costi quel che costi".
L'annuncio di Casapound ha suscitato l'immediata reazione dell’Associazione Nazione Rom che ha indetto una "manifestazione Rom" per lo stesso giorno e la stessa ora in via Tenuta Piccirilli 207, davanti al River e a poco più di un chilometro da quella di Cpi. Obiettivo è opporsi “al razzismo e agli abusi di stato” e protestare “contro il ‘Piano Rom’ di Virginia Raggi ed il ‘tallone di ferro’ di fascismo e nazismo“. "Ci appelliamo al Questore ed al Prefetto di Roma perché vietino la manifestazione di Casapound Italia - scrive Anr sulla sua pagina Fb - Ci appeliamo a 'diritti senza confini', a tutti i sinceri democratici ed antirazzisti, ai laici, a tutte le associazioni ad unirsi a Rsc e alle nostre giuste rivendicazioni".
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