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Scontri tra CasaPound e centri sociali davanti a Palazzo Marino: otto indagati

La Procura della Repubblica di Milano ha chiuso le indagini sugli scontri che si sono verificati lo scorso 29 giugno in piazza della Scala e in piazza San Fedele tra esponenti di Casa Pound e giovani dei centri sociali. Tra gli 8 indagati figurano cinque militanti del movimento della tartaruga frecciata, due antagonisti e anche un dirigente dell' Unione Sindacale di Base.
Due militanti di Casa Pound avrebbero aggredito con calci e pugni due persone intervenute a difesa di una terza insultata con "frasi razziste" altri 3 militanti avrebbero cercato di forzare il cordone di polizia, mentre due giovani antagonisti ed un dirigente dell'Unione Sindacale di Base avrebbero portato ognuno un bastone alla manifestazione.
Le tensioni quel giorno erano cominciate nel tardo pomeriggio all'interno di Palazzo Marino, sede del Comune, dove i militanti di Casa Pound avevano distribuito volantini contro il sindaco Giuseppe Sala per chiederne le dimissioni in relazione alle indagini su Expo e si erano trasformate fuori dall'edificio in scontri con gli esponenti del movimento 'Nessuno è illegale', là per manifestare a favore dell'accoglienza ai migranti.
Lo scorso 29 giugno, spiega Usb in una nota, "il movimento 'Nessuna persona è illegale' organizzava una manifestazione regolarmente autorizzata davanti a Palazzo Marino, per rivendicare il diritto al domicilio e alla residenza dei migranti e dei senza fissa dimora". In contemporanea con quella manifestazione "un gruppo di militanti dell'organizzazione fascista Casa Pound inscenava un blitz non autorizzato all'interno del Consiglio Comunale e, venuto in contatto con i manifestanti, aggrediva e picchiava diverse persone della delegazione all'interno di palazzo Marino".

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