Napoli, venerdì a Casa Pound la presentazione del libro Il Fascismo clandestino nell'Italia meridionale
(Antonio Mazzella)
Venerdì 30 marzo, con inizio alle ore 21, presso la sede partenopea di Casa Pound, sita in via Foria 169 verrà presentato il libro di Alessandro Maria Raffone intitolato Il Fascismo clandestino nell'Italia meridionale edito da Iuppiter.Un interessante libro, di cui consiglio una attenta ed approfondita lettura, che tratta di un fatto storico poco conosciuto: l'azione portata avanti dal Partito Fascista Repubblicano e dalla Repubblica Sociale Italiana, volto a mantenere i contatti con quella parte dell'Italia occupata dalle forze alleate.
Nel sud del paese, anche dopo il 25 luglio e l'8 settembre del 1943 migliaia di uomini e donne continuarono a credere in Mussolini, pur trovandosi sotto l'occupazione anglo americano e dovendo condividere con un governo, quello guidato dal maresciallo Pietro Badoglio che consideravano illegittimo anche a causa del comportamento del Capo dello Stato, il re Vittorio Emanuele III dopo la resa.Il 25 luglio e l'8 settembre del 1943 rappresentano date importanti per la nostra storia nazionale. In quei due giorni milioni di italiani furono costretti a prendere delle decisioni importanti ed a schierarsi: alcuni accettarono le decisioni prese dal re Vittorio Emanuele altri rimasero fedeli al fascismo. Tanti soldati e tanti civili, senza alcun ordine, andarono allo sbando completo.
L'Italia, dopo il 25 luglio fu sostanzialmente divisa in due, non solo geograficamente ma anche politicamente tra chi rimase fedele alle disposizioni del Re e chi ritenne più importante onorare l'alleanza con la Germania.
Nell'Italia meridionale, poco prima del 25 luglio, era stata organizzata una rete clandestina che svolgeva per lo più attività di sabotaggio dietro le linee nemiche ma anche normale attività politica e di spionaggio al fine di evitare rappresaglie anglo americane su cittadini inermi.
La rete clandestina era formata per lo più da giovani fascisti guidati in Campania dal principe Valerio Pignatelli, in Calabria da Luigi Filosa.
Generalmente ignorato dalla storia ufficiale, il fenomeno del fascismo clandestino nell'Italia meridionale è confinato, ancora oggi, in quel dimenticatoio storico nazionale affollato di date, eventi, personaggi, simboli considerati ingombranti per gli schemi storici classici.
Un ulteriore merito di questo libro è il menzionare anche l'esistenza di un "ribellismo fascista" contro i governi del Comitato di Liberazione nazionale del Sud Italia sostenuti dagli alleati.
Di questo ribellismo, nei normali manuali di storia, non ve ne è alcuna traccia.
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