L'analisi/ Con il voto di ieri l'Italia entra finalmente in Europa
In questo mese ho tenuto una rubrica per un giornale online lucano, Totem magazine, una mia antica creatura, risorta per merito degli altri due soci fondatori. Un divertissement in forma di diario elettorale. Ragionamenti sparsi sotto forma di twitter. Quella che segue è (in parte) il post di stamattina, che riprendo qui perché ha qualche interesse anche nazionale, con qualche aggiunta. Le mie sono ovviamente considerazioni asimmetriche, fortemente focalizzate sui temi che ci sono propri...
Con il voto di ieri l'Italia entra finalmente nell'Europa che conta, dove i populisti egemonizzano la destra con percentuali a due cifre e la socialdemocrazia è ridotta a minoranza schiacciata. Dice molto il fatto che gli unici seggi vinti all'uninominale sono quelli dei centri storici metropolitani.
L'unica scissione che conta è quella tra la sinistra e i ceti popolari. L'analisi del voto differenziato per aree sociali lo aveva già evidenziato. Questo conta. Per il resto, anche restando uniti, sarebbe stato comunque un macello. Ma si sarebbe risparmiato il ridicolo.
C’è un altro grande sconfitto in queste elezioni ed è Silvio Berlusconi. A differenza dei fan inossidabili, a me è sembrato stanco e imbolsito nell’intervista a Mentana. É la prima rimonta che non gli riesce: nel derby con la Lega, anzi, era addirittura partito in lieve vantaggio …
É stato bravissimo Salvini a polarizzare lo scontro. Non si è trattato di semplici primarie per il candidato premier del centrodestra ma su due progetti di governo contrapposti. E così ha fatto il pieno a destra, contro l’inciucio, svuotando i Fratelli d’Italia e sfondando al Sud.
Le motivazioni della sconfitta addotte da Simone Di Stefano nella #maratonamentana non reggono. Non serve lamentarsi di una scarsa copertura mediatica quando gran parte della tua visibilità viene dal martellamento dei media mainstream e non dal radicamento diffuso.
Con il voto di ieri l'Italia entra finalmente nell'Europa che conta, dove i populisti egemonizzano la destra con percentuali a due cifre e la socialdemocrazia è ridotta a minoranza schiacciata. Dice molto il fatto che gli unici seggi vinti all'uninominale sono quelli dei centri storici metropolitani.
L'unica scissione che conta è quella tra la sinistra e i ceti popolari. L'analisi del voto differenziato per aree sociali lo aveva già evidenziato. Questo conta. Per il resto, anche restando uniti, sarebbe stato comunque un macello. Ma si sarebbe risparmiato il ridicolo.
C’è un altro grande sconfitto in queste elezioni ed è Silvio Berlusconi. A differenza dei fan inossidabili, a me è sembrato stanco e imbolsito nell’intervista a Mentana. É la prima rimonta che non gli riesce: nel derby con la Lega, anzi, era addirittura partito in lieve vantaggio …
É stato bravissimo Salvini a polarizzare lo scontro. Non si è trattato di semplici primarie per il candidato premier del centrodestra ma su due progetti di governo contrapposti. E così ha fatto il pieno a destra, contro l’inciucio, svuotando i Fratelli d’Italia e sfondando al Sud.
Le motivazioni della sconfitta addotte da Simone Di Stefano nella #maratonamentana non reggono. Non serve lamentarsi di una scarsa copertura mediatica quando gran parte della tua visibilità viene dal martellamento dei media mainstream e non dal radicamento diffuso.
Chi, come me, parla con la gente attendeva una vittoria grillina netta ma non mi aspettavo un tale sfondamento. Avrà funzionato l’effetto treno del vincitore? Comunque è stato bravo Di Maio a rassicurare gli elettori moderati. Populisti? No, popolari 2.0
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