Il successo di Lega e Cinque Stelle, la bocciatura di Berlusconi, la devastazione del Pd.
Il collega Ernesto Ferrante, storica penna di Rinascita, quotidiano di Sinistra Nazionale e consigliere comunale d'opposizione a Cesa, comune di quasi 9 mila abitanti della provincia di Caserta ci invia una sua personale analisi del voto, senza astio e delusione tipica della tifoserie perdente. Una onesta fotografia della realtà, dove si evidenziano in maniera netta i motivi del successo del Movimento Cinque Stelle e della Lega, anche al Sud, dove clamorosamente conquista consensi superiori a quelli di Fratelli d'Italia e la sconfitta della false alternative.
Il paese reale alza la voce. Devastato il Pd, bocciato Berlusconi e cespugli ridotti ai minimi termini.
di Ernesto Ferrante
Sto leggendo in queste ore molti post con analisi elettorali piene solo di astio e cieca delusione da tifoseria perdente. Bollare i milioni di elettori di M5S e Lega come deficienti e razzisti, non è solo intellettualmente disonesto e scorretto ma raccapricciante e demenziale. Il dato oltre che numerico, è politico. È chiaro, caratterizzato, netto ed inequivocabile. Al Nord (ma anche al Centro e al Sud) Salvini ha saputo intercettare il voto operaio, popolare che tanto schifo sembra fare ai "petalosi" e alle "vergini dai candidi manti" di centrodestra e di centrosinistra. Altrettanto è stato capace di fare il M5S nel Meridione, dove il reddito di cittadinanza rappresenta una speranza di sopravvivenza per migliaia di uomini e donne tagliati fuori dal mercato del lavoro e massacrati a colpi di Jobs Act e Fornero. I "meriti" del M5S sono stati elettoralmente amplificati e moltiplicati dai demeriti della classe dirigente del PD, sorda e cieca di fronte alle istanze dei territori, e dall'ambiguità dei soliti noti di Forza Italia, pronti all'inciucio con le truppe cammellate di Renzi, con annessi codazzi di reggicoda e faccendieri disposti a qualsiasi porcata per uno scranno dorato a Roma. Tra i mille segnali e significati di questo voto, mi piace sottolinearne uno: la gente non è cascata nel solito tranello degli opposti estremismi e della guerra tra ultras degli "ismi" del 900', utile oggi come ieri solo a stabilizzare l'apparato di potere nazionale e sovranazionale che ha messo in ginocchio il nostro Paese. La gente ha bocciato le false alternative come Grasso, Boldrini, Bonino e compagnia cantante. Senza lavoro, con i mutui da pagare e i pusher ad assediare le periferie, gli spasmi borghesi di questi feudatari, appaiono ancora più squallidi ed inutili di quel che sono. Gioire perché il primo partito non ha raggiunto il 40% (cosa altamente improbabile per non dire impossibile anche per i sognatori più estremi), è miseria politica ed intellettuale. Dalle urne è venuto fuori un dato netto e chiaro, di cui chi fa politica non può non tenere conto, sia a livello nazionale che locale. Governatori, sindaci ed europarlamentari, soprattutto del Pd, sono stati travolti anche a casa loro. È un dato di fatto. Per tutto il resto c'è il Maalox.
Sto leggendo in queste ore molti post con analisi elettorali piene solo di astio e cieca delusione da tifoseria perdente. Bollare i milioni di elettori di M5S e Lega come deficienti e razzisti, non è solo intellettualmente disonesto e scorretto ma raccapricciante e demenziale. Il dato oltre che numerico, è politico. È chiaro, caratterizzato, netto ed inequivocabile. Al Nord (ma anche al Centro e al Sud) Salvini ha saputo intercettare il voto operaio, popolare che tanto schifo sembra fare ai "petalosi" e alle "vergini dai candidi manti" di centrodestra e di centrosinistra. Altrettanto è stato capace di fare il M5S nel Meridione, dove il reddito di cittadinanza rappresenta una speranza di sopravvivenza per migliaia di uomini e donne tagliati fuori dal mercato del lavoro e massacrati a colpi di Jobs Act e Fornero. I "meriti" del M5S sono stati elettoralmente amplificati e moltiplicati dai demeriti della classe dirigente del PD, sorda e cieca di fronte alle istanze dei territori, e dall'ambiguità dei soliti noti di Forza Italia, pronti all'inciucio con le truppe cammellate di Renzi, con annessi codazzi di reggicoda e faccendieri disposti a qualsiasi porcata per uno scranno dorato a Roma. Tra i mille segnali e significati di questo voto, mi piace sottolinearne uno: la gente non è cascata nel solito tranello degli opposti estremismi e della guerra tra ultras degli "ismi" del 900', utile oggi come ieri solo a stabilizzare l'apparato di potere nazionale e sovranazionale che ha messo in ginocchio il nostro Paese. La gente ha bocciato le false alternative come Grasso, Boldrini, Bonino e compagnia cantante. Senza lavoro, con i mutui da pagare e i pusher ad assediare le periferie, gli spasmi borghesi di questi feudatari, appaiono ancora più squallidi ed inutili di quel che sono. Gioire perché il primo partito non ha raggiunto il 40% (cosa altamente improbabile per non dire impossibile anche per i sognatori più estremi), è miseria politica ed intellettuale. Dalle urne è venuto fuori un dato netto e chiaro, di cui chi fa politica non può non tenere conto, sia a livello nazionale che locale. Governatori, sindaci ed europarlamentari, soprattutto del Pd, sono stati travolti anche a casa loro. È un dato di fatto. Per tutto il resto c'è il Maalox.
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